La formula ‘utile idiota’, nel gergo politico, veniva usata per stigmatizzare l’atteggiamento di chi, all’interno dei paesi occidentali, simpatizzava per il sistema politico sovietico, e per definire l’atteggiamento del governo Sovietico nei loro confronti. L’espressione sottendeva l’implicazione secondo cui, nonostante le persone in questione pensassero ingenuamente di essere alleate dei Sovietici o di altri comunisti, in realtà erano da questi ultimi tenuti in scarsa considerazione e sfruttati cinicamente.
Come è già successo per la fuga dei militari tedeschi dalla base Nato di Decimomannu, ora e’ il caso della Rwm, filiale sarda di Domusnovas del gigante tedesco degli armamenti, la Rheinmetall, a destare preoccupazione. Anche in questo caso, gli ‘utili idioti’ continuano ad essere utilizzati per interessi che vanno ben al di la delle questioni morali legate alla località di produzione delle bombe e altri armamenti usati o utilizzabili in teatri di guerra. Cosi, in qualche modo, gli ‘utili idioti’ (nella fattispecie, Mauro Pili di “Unidos” e il deputato di estrema sinistra Michele Piras, ora schierato con “Liberi e uguali”) stanno ottenendo esattamente quello che volevano, far chiudere una delle poche fabbriche rimaste in area Sulcis e, indirettamente, fare un favore alla Multinazionale tedesca, che ha così colto al balzo l’idea di delocalizzare gli stabilimenti lasciando senza lavoro decine di famiglie sarde.
Nella certezza che le guerre in Yemen, come in tanti luoghi della terra non cesseranno, e le bombe e i morti continueranno ad esserci, a questo punto c’è da sperare che i tanti ipocriti Pili e Piras sparsi per l’Italia, non scoprano che comunque l’Italia è da sempre un colosso mondiale della produzione di armamenti, si pensi ad esempio alla Leonardo-Finmeccanica, attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, che produce armamenti per le forze armate di tutto il mondo, perché si rischierebbe, con l’ausilio dei soliti gruppi violenti e rumorosi, celebrati dalla stampa come pacifisti, anche di far chiudere altre importanti aziende italiane.
Energhia
(admaioramedia.it)