Molte criticità, ma anche molte potenzialità da far emergere: questa è la conclusione che si può trarre dall’analisi condotta dall’Ufficio studi Aes (Associazione editori sardi) sulla salute dell’editoria libraria in Sardegna. Una drastica flessione nel settore per quanto riguarda l’occupazione, la produzione e le vendite, ma anche una quota significativa del fatturato annuo di 5 milioni e 400mila euro. Un comparto essenziale per la crescita e la promozione culturale dell’Isola se si considera che ogni anno vengono pubblicate 220 novità librarie e vengono occupati oltre trecento addetti tra dipendenti diretti ed esterni.
I dati mostrano che in dieci anni il numero degli editori che pubblica con continuità ha subito un calo del 20% e la produzione media annua dei titoli è diminuita del 28%; le tirature sono diminuite mediamente del 30%, è diminuito il fatturato medio annuo del 28% e la forza lavoro del 50%. Dati positivi per la produzione e vendita di e-book, che è passata in dieci anni da una media percentuale annua di 0,5 a 4 e sono sempre più diffusi gli editori che realizzano e-book e prodotti multimediali, e che vendono nelle piattaforme web (15%). La produzione è molto varia: la narrativa rappresenta il 30% del totale, la saggistica il 38%, libri d’arte e di fotografia il 13, libri per ragazzi il 6, libri in lingua sarda l’8,5 e i libri in lingue straniere il 4,5.
“Gli editori sardi sono realtà imprenditoriali che resistono e agiscono, ma che individuano la necessità di un cambiamento, anche nei rapporti con le istituzioni – afferma Simonetta Castia, presidente Aes – E alle istituzioni chiediamo di poter condividere un lungimirante percorso di rivitalizzazione, in particolare della Legge regionale 22. Dal proprio canto l’Aes sta promuovendo iniziative volte a incoraggiare questi cambiamenti, rafforzando l’Ufficio studi, aprendo a sinergie con i privati, avvalorando politiche di rete in campo locale e internazionale, promuovendo infine politiche di formazione”.
Nonostante gli alti e bassi, gli editori non si scoraggiano e presentano varie proposte: consolidare nelle librerie indipendenti lo scaffale sardo e nelle librerie di catena uno spazio dedicato alla ‘storia locale’; in riferimento alla Mostra del libro in Sardegna auspicando una Fiera regionale dell’editoria sarda di alto livello; maggiori collaborazioni coi quotidiani e con la Regione.
Proprio, l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena, ha sottolineato che “la Regione è consapevole del momento storico e delle difficoltà che stanno vivendo gli operatori, ma è anche convinta, e i risultati del questionario promosso dall’Aes lo confermano, che sia in atto un percorso di rinnovamento. Abbiamo attivato un processo di sostegno al comparto editoriale sardo che si è concretizzato anche attraverso la più che positiva partecipazione al Salone del libro di Torino. Siamo attenti e fiduciosi nei confronti della politica di innovazione che stanno portando avanti gli editori, capace di rilanciare le sorti dell’editoria, anche a livello internazionale”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)