Finalmente, domani 18 settembre, la via Roma di Cagliari verrà riaperta al traffico. Un’altra esperienza fallimentare, al di là delle risibili dichiarazioni rese dal sindaco Zedda e dalla sua illuminata assessore alla Mobilità urbana e Viabilità, Luisa Anna Marras, che hanno paradossalmente parlato di “bilancio positivo” in una conferenza stampa e lasciato intendere che l’esperienza verrà, ahinoi, ripetuta. E’ un vero peccato che in materia di viabilità questo Sindaco, ogni volta che assume iniziative, che in qualche modo limitano o addirittura impediscono la fluidità della circolazione veicolare, toppi maldestramente.
La chiusura di via Roma è stato l’ennesimo atto di ostilità gratuita e di furia giustizialista nei confronti degli odiati automobilisti. Una chiusura secca, totale, cieca, non accompagnata da alcuna iniziativa per rendere la stessa apprezzabile agli occhi dei cagliaritani. Abbiamo assistito increduli ad una via Roma vuota, deserta, irreale, quasi come se l’Amministrazione comunale avesse ordinato il coprifuoco. Lo spettacolo è stato così avvilente che in molti hanno addirittura rimpianto malinconicamente il traffico e le automobili. Traffico che, peraltro, è aumentato fino a paralizzarsi nelle zone adiacenti, e i cui effetti, a cascata, si sono riverberati ben oltre il perimetro della via Roma, creando situazioni di intasamento a chilometri di distanza. Come bene ha detto Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio, “i costi sociali sostenuti dalla intera comunità sono stati nettamente superiori ai benefici effetti procurati ad un esiguo numero di esercizi cittadini”.
Di fronte a tali evidenze e ad una risposta manifestamente non favorevole della cittadinanza, una saggia amministrazione farebbe ammissione di colpa e marcia indietro, magari fino ad andare a ripescare il vecchio progetto della Giunta Floris che prevedeva molto più razionalmente un tunnel sotterraneo che avrebbe accontentato tutti. Ma i ‘talebani’, magari edonisti, come Zedda, sono incapaci ad ammettere proprie colpe e preferiscono progredire a testa bassa anche contro ogni ragionevole evidenza.
Sulla stessa linea demenziale della via Roma, anche alcune piste ciclabili cittadine, costruite senza criterio, come quella scellerata di via Is Mirrionis. Deserte a qualsiasi ora del giorno e della notte, non collegate ad un circuito ciclabile senza soluzioni di continuità. Piste che hanno drasticamente ridotto la sezione stradale in zone trafficatissime, riducendo la carreggiata ad una sola corsia, anche in corrispondenza di ospedali. Piste che hanno reso il traffico caotico, inutili perché non utilizzate e non utilizzabili, pericolose per gli stessi ciclisti in quanto non protette; piste che ancora oggi mandano su tutte le furie migliaia di cagliaritani, automobilisti e non.
Questo è quello che succede quando la gestione della viabilità cittadina che, non dimentichiamolo, è fondamentale per l’assegnazione dell’etichetta di buona amministrazione, cade nelle mani di persone inesperte e animate dal pregiudizio, che invece di fare tesoro delle oneste critiche provenienti dal popolo, si intestardiscono nel sostenere le bandierine dal rosso sempre più sbiadito della mobilità pedonale e ciclabile a tutti i costi.
Controverso
(admaioramedia.it)