Ed ora ci voleva anche questa… Oltre ai trasferimenti pressoché settimanali di migranti, con voli charter o militari dai centri siciliani verso la Sardegna, sono cominciati anche gli arrivi coi mercantili. Proprio oggi, ad un centinaio di miglia dalle coste libiche, un mercantile cipriota, il Rizopon, ha tratto in salvo 82 migranti da un barcone in difficoltà. La legge del mare impone che il mercantile, diretto a Sarroch, sbarchi i naufraghi nel luogo di destinazione. I migranti arriveranno perciò al porto di Cagliari domani, mercoledì 15 aprile.
La situazione dell’accoglienza in Sardegna è purtroppo al collasso da diverso tempo. Tutti i centri, pubblici e privati, tra cui il Centro governativo di Elmas (destinato alla chiusura il 31 dicembre 2015), i centri Caritas, gli agriturismo, le associazioni, tutti coloro che hanno stipulato una convenzione con le Prefetture per 35 euro al giorno (iva inclusa) per migrante, sono saturi. Una bella gatta da pelare per i prefetti, lasciati praticamente da soli a fronteggiare una catastrofe umanitaria progressiva, da una politica nazionale assolutamente incapace di fronteggiare il fenomeno. Addirittura il Ministero dell’Interno con una circolare del 13 aprile, indirizzata ai prefetti, li invita a “porre in essere anche forme di contrattazione diretta, per un tempo limitato nelle more della predisposizione degli atti di gara necessari“. E continua, affidando al prudente apprezzamento dei prefetti “la possibilità di far ricorso a provvedimenti di occupazione d’urgenza e di requisizione previsti dalla legislazione vigente“.
Naturalmente il messaggio, prima ancora che inquietante sotto il punto di vista della gravità dell’intervento richiesto, risulterebbe di contenuto inattuabile. Infatti, per quanto riguarda la requisizione d’urgenza, mancherebbe una quantificazione preventiva del bene da requisire, il che renderebbe annullabile il provvedimento prefettizio dal primo ricorso ed inoltre, una volta requisita la struttura, e quand’anche questa fosse già strutturalmente e funzionalmente usufruibile, rimarrebbe il non minuscolo problema di chi andrebbe a gestirla. Insomma, suggerimento da restituire al mittente, il prefetto Mario Morcone.
Ma veniamo alla situazione sul terreno. I migranti che arriveranno domani al porto di Cagliari sono tutti da identificare e da visitare, non sappiamo di che nazionalità sono, chi sono, se sono portatori di malattie: tutto da verificare. L’unica cosa certa è che questi disperati partono dalla Libia e che sicuramente, con l’iniziato bel tempo, e come denunciato proprio oggi dai dirigenti dell’Agenzia europea Frontex, agenzia di controllo delle frontiere della Unione europea, il 2015 farà registrare il doppio degli arrivi clandestini nel nostro Paese. Oramai il ritmo delle assegnazioni di migranti alla Sardegna, al netto degli sbarchi come quello di domani, è di 200 alla settimana. Un numero enorme per la fragilità del nostro tessuto socio economico già fortemente provato dalla crisi. La maggior parte di essi, peraltro, non è costituita da soggetti in fuga da guerre o persecuzioni, da tortura, tratta o schiavitù, soggetti per i quali le convenzioni internazionali garantiscono varie forme di protezione, bensì da persone affamate in cerca di cibo e di lavoro… Lavoro, lavoro, assai ricercato, di questi tempi, anche da tanti nostri connazionali.
Controverso
(admaioramedia.it)