Rispetto allo scorso anno, su base regionale, durante il periodo dei saldi in Sardegna c’è un stata una flessione del 4,2%, in linea con il resto d’Italia.
Quest’anno sono iniziati il 5 gennaio con una percentuale di sconto maggiore rispetto agli anni precedenti per almeno il 56% dei negozi e dopo una positiva partenza nei primi giorni, le vendite hanno subito un brusco rallentamento registrando un calo medio del 4,2% in tutta Italia rispetto allo stesso periodo del 2017. Il 19 % delle aziende che ha risposto ai questionari del Centro studi di Confcommercio Sardegna ha riscontrato un incremento ed il 31% una stabilità degli incassi (il 50% delle aziende italiane ha registrato quindi, mediamente, un incremento o stabilità), a fronte di un 50% che ha avuto un peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2017. Più affluenza nelle vie commerciali, in centro città e nei negozi dei centri commerciali, con spazio in particolare agli acquisti di maglieria, camiceria, stivali e scarpe per il tempo libero.
“Il web rimane il nostro nemico numero uno – ha spiegato Federica Frau, presidente di Federmoda Sud Sardegna – ma vengono premiati i punti vendita che determinano una certa serietà applicando ad esempio i saldi quando devono essere applicati, evitando un rincaro dei prezzi o ancora mantenendo la stessa linea coerente anche durante i saldi. Molti applicano percentuali di sconti variabili e il problema si potrebbe risolvere se molti imprenditori si unissero alle associazioni di categoria per intraprendere strade comuni. La legge regionale sui saldi è corretta, ma è un’arma a doppio taglio, soprattutto per quanto riguarda il web, non è una realtà coinvolta nella legge sui saldi, e pertanto è il nostro peggior concorrente”. (red)
(admaioramedia.it)