Il Consiglio di Stato ha annullato l’elezione di quattro consiglieri regionali, sostituendone tre e lasciando una casella in bianco. Poi, ha sospeso la sua decisione, in attesa di una pronuncia definitiva, ed i quattro sono tornati in carica.
Il Consiglio regionale ed il suo ufficio legale si sono arrampicati sugli specchi, adesso attendono, con una certa apprensione, la decisione definitiva del Consiglio di Stato e quella della Corte costituzionale, alla quale alcuni esclusi hanno sollevato quesiti di principio. Una situazione ingarbugliata; e si attendono decine di ricorsi contro i risultati delle ultime consultazioni elettorali per il rinnovo della, pomposamente così chiamata, Assemblea del popolo sardo.
Caos e confusione reali perché da troppo tempo, almeno da una ventina di anni, i politici hanno subito la pessima influenza delle idee e proposte di Mariotto Segni (persona perbene, ma politico non lungimirante) e di Silvio Berlusconi (ottimo imprenditore, ma politico eccessivamente disinvolto, troppo portato a confondere gli interessi privati con quelli dello Stato). Il Consiglio regionale, in buona sostanza, da allora ha imboccato una brutta strada, facendo una grande confusione tra governabilità, diritto di rappresentanza, rispetto delle minoranze, compiti e ruoli dell’esecutivo e del legislativo. Ha messo tutto in un grande calderone e non è più riuscito a venirne fuori.
Le leggi le approva il Consiglio regionale, certamente; ma i consiglieri presentano pochissime proposte e discutono, prevalentemente, quelle della Giunta regionale, che dovrebbe governare applicando le leggi elaborate e predisposte dall’Assemblea regionale. Invece, gli assessori ed i vari burocrati con le loro interpretazioni autentiche, i regolamenti, le delibere, le ‘determine’, le decisioni di diverso genere, tutti atti amministrativi, modificano le leggi vigenti e cambiano le carte in tavola nelle più diverse e delicate situazioni. Il tutto perché i politici (chiamati così, per abitudine) ed i burocrati (i veri padroni del vapore) decidono, fanno e disfano secondo le loro idee, i loro interessi, i desideri e le esigenze degli amici degli amici. Con un unico, assoluto, obiettivo: fregare in tutti i modi gli avversari, i concorrenti, i ‘nemici’.
Il caos in Consiglio si è verificato, e succede in tanti campi ma non ne parla nessuno, perché anche la legge elettorale è stata fatta dai partiti più forti per ‘fregare’ tutti gli altri, senza tener conto del diritto degli elettori di scegliersi, proporzionalmente, i consiglieri dai quali farsi rappresentare. Nel gioco del tutti contro tutti e del ‘a te ti frego io’ gli unici ad averci rimesso sono i Sardi, amministrati da una schiera di egoisti, che pensano solamente ai loro interessi personali ed a quelli degli amici degli amici.
Cochise
(admaioramedia.it)
11 Comments
Lone Rider
Buongiorno!!!…….ma ,i Sardi tutti ,quando lo capiranno questo concetto???……è da più di 20anni che sono apartitico ,……proprio per questo “concetto”
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