Alla scadenza del 14 agosto delle ipotizzate 3.000 domande di assunzione dei precari della scuola sarda al Ministero dell'Istruzione ne sono arrivate solamente 1.700. Gli aventi diritto erano circa 4.000. La rinuncia alla domanda è stata la risposta di tantissimi docenti sardi che altrimenti avrebbero rischiato il trasferimento nella Penisola ed in caso di rinuncia la penalizzazione nelle graduatorie.
A poco sono servite le proteste del movimento "Valigie 10 agosto" e la lettera al Ministero dell’assessore dell’Istruzione, Claudia Firinu, tanto che il massimo degli impegni presi dal ministro Giannini è stato quello di compiere “azioni per attutire il disagio di eventuali spostamenti di docenti della graduatoria ad esaurimento che non avessero opportunità dirette in Sardegna” e di adoperarsi per “garantire ai docenti che si troveranno nelle condizioni di dover scegliere una cattedra fuori dal territorio regionale, di poter insegnare nel prossimo anno in Sardegna”. Promesse a futura memoria, che comunque hanno soddisfatto il presidente Pigliaru: "Abbiamo parlato a lungo di insularità come fattore di svantaggio, problema che il Ministro ha riconosciuto ed abbiamo concordato che a breve ragioneremo insieme su quali misure possano essere adottate per mitigare tale svantaggio”.
“La riforma sulla cosiddetta ‘Buona scuola’ voluta dal governo Renzi – ha sottolineato il consigliere regionale Marcello Orrù – taglia fuori dall'immissione a ruolo più di 2.000 docenti sardi che non hanno potuto presentare domanda di assunzione per le gravissime penalizzazioni inferte alla Sardegna dalla riforma e del no del ministro Giannini ad ogni ipotesi di proroga del termine per presentazione delle domande. Altri 1.700 insegnanti che hanno presentato domanda saranno costretti, spesso padri e madri di famiglia, saranno costretti a lasciare la nostra regione per poter lavorare. In compenso in Sardegna arriveranno 300 docenti provenienti da altre regioni. Oltre il danno la beffa”.
“Al di là delle nuove facili promesse, il Governo ha chiuso la porta in faccia alla Sardegna bocciando ogni ipotesi di proroga – ha aggiunto Orrù – L'ennesimo atto di arroganza da parte di un Governo che ha dimostrato nei fatti di essere nemico della Sardegna. A ciò si aggiunge la debolezza politica della Giunta Pigliaru che non riesce a farsi rispettare e in ogni occasione subisce schiaffi dal governo amico”. (red)
(admaioramedia.it)
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