Massimo Rastelli e il Cagliari Calcio proseguono la loro avventura sportiva insieme. Tra mille voci, ipotesi e sensazioni, finalmente è arrivata l’ufficialità: il tecnico di Torre del Greco ha prolungato di un ulteriore anno il contratto già esistente, legandosi al club rossoblu fino al 2019. Avanti dunque nel segno della continuità, un aspetto che pone Rastelli in una situazione quasi inedita a Cagliari.
Arrivato in Sardegna nell’estate 2015 dopo l’amara retrocessione del sodalizio cagliaritano in Serie B, l’allenatore campano ha centrato al primo colpo la promozione e oltretutto nel migliore dei modi: non era mai accaduto prima che il Cagliari vincesse il campionato cadetto, un traguardo invidiabile e capace di catapultare subito il tecnico nella storia del club. Nel giro di una manciata di stagioni ha trionfato in Lega Pro Seconda Divisione, Lega Pro Prima Divisione e Serie B, un’ascesa notevole. Massimo Rastelli ha sempre portato a casa i risultati richiesti dalle società per cui ha lavorato, come dallo stesso rimarcato più volte nell’annata appena terminata. Perché questo dover rimarcare il proprio curriculum? Non è stata un’annata semplice per il Mister. La salvezza messa in ghiaccio con mesi d’anticipo, in un campionato atipico e livellato verso il basso. Ma se da una parte il raggiungimento dell’obiettivo non è mai stato in discussione, lo è stato invece il tecnico per una parte della tifoseria e dei media: il Cagliari ha detenuto a lungo la peggiore difesa della Serie A (chiudendo alla fine con il primato negativo rossoblu di tutti i tempi in massima serie) a causa di diverse goleade subite, prevalentemente fuori casa. Figuracce che hanno lasciato interdetti tifosi, osservatori, stampa e sicuramente il presidente Giulini. A gennaio è arrivato Nicola Legrottaglie quale nuovo suo vice, con il chiaro intento di far intervenire l’ex difensore della Nazionale per sistemare la retroguardia. Le cose sono migliorate, ma al prezzo di dover schierare una squadra molto più conservativa. Un aspetto che faceva a pugni con il patrimonio offensivo della rosa. Il grande sacrificio tattico richiesto a Sau, spesso costretto a giocare lontanissimo dalla porta avversaria per agire in copertura, ne è stato l’esempio più lampante. I social network, in particolare Facebook, hanno visto un’autentica esplosione d’odio nei confronti dell’allenatore a cui sono state augurate cose ben peggiori del semplice levare il disturbo. Tutto questo Rastelli lo ha dovuto mandare giù, così come le campagne da parte dei media a volte ipercritiche ed eccessive. Poco equilibrio, insomma, che non ha certamente giovato.
Rastelli aveva rinnovato il contratto con il Cagliari dopo la promozione fino al 2018, ora arriva il prolungamento così come auspicato dal tecnico, desideroso di continuare il progetto di consolidamento del club e, perché no, restare in panchina fino all’ingresso nello stadio del centenario. Inizia così la terza stagione consecutiva alla guida del club rossoblu: era dai tempi di Claudio Ranieri (1988-1991) che un allenatore non riusciva in tale impresa. Con le esperienze maturate nella sua prima annata nella massima categoria, considerando le numerose vicissitudini di questa particolarissima stagione del Cagliari appena conclusa, perché non sperare in una crescita ulteriore? Certo… la rosa va rimodellata e puntellata per affrontare meglio le criticità emerse, a livello tecnico, tattico e di atteggiamento.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
3 Comments
Salvatore Porceddu
sara brovo quanto mai ma per me non lo vedo bene nel cagliari
Raffaello Bruvura Mascetti
Ho sboccato la colazione. Intendo tutte le colazioni dal 22 settembre del 1985
Beppe Max
Alla prima goleada subita….salta . Sarebbe stato meglio iniziare con uno nuovo .