Due vittorie, un pareggio (esterno) e una sconfitta (all’esordio, anche se è stata un po’ troppo pesante). Non si può dire che il ruolino di marcia di Gianfranco Zola sia disprezzabile. Anzi, diciamola tutta: il tecnico di Oliena ha dato la carica giusta al Cagliari, riuscendo a riportarlo al quart’ultimo posto (che, salvo clamorose sorprese, sarà conservato anche al completamento della prima giornata di ritorno, visto che il Chievo deve giocare sul campo della Juventus).
Si vede l’impronta di Zola, ma si vede soprattutto una diversa applicazione da parte dei giocatori. Il nuovo allenatore, rispetto al predecessore, ha iniziato un nuovo percorso tattico che consente di coprire meglio la retroguardia. E la stessa difesa ha un atteggiamento diverso, frutto degli inserimenti di elementi che sanno il fatto loro (il portiere Brkic e il difensore Gonzalez) ma anche di una maggiore attenzione nei ribaltamenti di fronte. C’è ancora da lavorare, sia ben chiaro, ma è più facile farlo con una classifica migliore rispetto a qualche settimana fa.
Alla fine il mercato di riparazione non ha regalato il colpo ad effetto (Gilardino) ma, tutto sommato, non si può dire che Cop non abbia ripagato la società della fiducia che gli è stata concessa. Il gol realizzato contro il Sassuolo, insieme a una prestazione maiuscola pur se limitata nel minutaggio, fa capire che il reparto offensivo può regalare belle soddisfazioni ai suoi tifosi, anche rinunciando a Ibarbo. E il rientro di Sau è una garanzia in più. Zola, in verità, sta concedendo molta fiducia a Longo, punta unica di un 4-3-2-1 che è sostanzialmente diverso dal 4-3-3- di Zeman: forse è l’unico modo per mantenere la trazione anteriore senza demoralizzare il giovane Longo con la panchina. Ma, prima o poi, bisognerà restituire la maglia da titolare a Sau che, con Cop, potrebbe “costringere” Zola a proporre il 4-4-2. Le soluzioni non mancano: lo stesso Farias, partendo dalla panchina, contro il Sassuolo ha mostrato grande movimento e ottimi fraseggi con i compagni della linea avanzata. Il pubblico ha gradito e, nel corso della ripresa, non sono mancate le occasioni per rimpinguare il bottino. Va bene anche il 2-1, l’importante è aver centrato la vittoria. La strada è quella giusta. Zola e Casiraghi ora possono lavorare con maggiore serenità e correggere gli errori che, nel girone di andata, sono costati ad occhio e croce una decina di punti. Con quelli, il Cagliari sarebbe nella parte sinistra della classifica.
Arrogutottu
(admaioramedia.it)