Era già stato arrestato per aver pilotato un elicottero che aveva trasportato in Sardegna oltre 11 chili di cocaina, sequestrati l’anno scorso in un’operazione della Guardia di Finanza, ora al termine delle indagini, condotte dal Gico di Cagliari, con la direzione della locale Dda, è stato nuovamente arrestato e condotto in carcere, dopo esserne uscito lo scorso 30 aprile ed inviato agli arresti domiciliari.
Si tratta di un 41enne pluripregiudicato emiliano (L.S.), che nel corso delle indagini è emerso come un personaggio di spicco della criminalità, oltre ad essere gravato da una lunga serie di condanne per reati di vario tipo, risultando, contemporaneamente, implicato in un importante contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Le indagini sono state svolte grazie ad un’analisi del traffico telefonico e dei messaggi scambiati nelle utenze poste sotto sequestro, con attività di osservazione nell’Isola, oltre all’audizione di testimoni ed all’acquisizione di filmati.
L’emiliano, assieme a due moldavi, aveva realizzato una vera e propria manifattura clandestina di sigarette all’interno di un capannone nel Pavese, attrezzato con macchinari industriali utilizzati per la produzione e l’impacchettamento di sigarette da immettere poi sul mercato. La scoperta della ‘fabbrica’ di sigarette era stata possibile grazie ad un blitz organizzato dalle Fiamme gialle cagliaritane e pavesi che, il 22 novembre 2017, avevano fatto irruzione in un capannone industriale a Sannazzaro de’ Burgondi, scoprendo l’opificio clandestino e sequestrando oltre 35 tonnellate di tabacchi lavorati esteri.
Il pilota era stato sorpreso, coi due moldavi, nei pressi di un casello autostradale nell’autostrada A7, mentre trasportava un carico di 12 tonnellate di sigarette di contrabbando prodotte nella fabbrica clandestina. I tre venivano tratti in arresto ed associati al carcere di Pavia. Uscito lo scorso 30 aprile, si trovava agli arresti domiciliari, ma ieri è tornato in carcere. Inoltre, gli investigatori del Gico hanno ricostruito il patrimonio dell’indagato, di fatto sconosciuto al fisco, ed individuato beni di significativo valore economico nella sua disponibilità, ma intestati ad alcuni ‘prestanome’, tra cui anche l’elicottero utilizzato per il trasporto della cocaina nell’Isola, che era intestato ad un trust di diritto straniero. Nel dicembre scorso erano stati sequestrati beni per un valore di circa mezzo milione di euro: oltre all’elicottero, 4 auto (tre di fascia alta) e le quote di due società di capitali. (red)
(admaioramedia.it)