Aver raccontato su facebook, commentando un post della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che da piccolo, se protestava per il cibo, la madre gli toglieva il piatto, facendolo restare senza cena, gli era costato la sospensione per 90 giorni da presidente del Comitato regionale della Croce rossa italiana. Questo perché aveva osato mettere in relazione il suo ricordo con l’episodio accaduto ad Eraclea, in Veneto, dove un gruppo di immigrati per protestare contro il cibo, considerato scadente, avevano buttato in strada i vassoi con le pietanze, chiosando “se fossi stato un extracomunitario avrei avuto il diritto di protestare”.
Ora, però, Francesco Gallistru è stato reintegrato per decisione del Tar Sardegna che ha bocciato il provvedimento firmato, lo scorso 29 luglio, dal presidente nazionale della Cri, Francesco Rocca. A suo avviso, quel contenuto era “gravissimo nella misura in cui pubblicato da un alto dirigente dell’Associazione che con ironia fuori luogo commenta la protesta di persone vulnerabili… le parole con lo specifico riferimento a soggetti extracomunitari assumono un valore discriminatorio nei confronti di persone vulnerabili… venuto meno ai doveri del socio previsti dal codice etico e di buona condotta… commento assolutamente incompatibile con le delicate funzioni di guida e rappresentanza”. Tanto da meritare il commissariamento. Il Tribunale amministrativo ha motivato la sua decisione evidenziando che “non appare sussistere in modo evidente e rilevante una compromissione dell’interesse pubblico per la permanenza del ricorrente, medio tempore, nell’incarico fino ad oggi ricoperto”.
Il primo commento è stato del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, che aveva sollevato il caso: "Un grande in bocca al lupo e un augurio di buon lavoro a Gallistru tornato a capo della Croce rossa regionale – ha commentato soddisfatto – Questa decisione del Tar rincuora. Fa piacere vedere che la Giustizia tuteli la libera espressione del pensiero di ogni cittadino anche se manifestato da chi ricopre un ruolo pubblico e al di fuori della dittatura del politicamente corretto. A Gallistru rinnovo la mia solidarietà, l’augurio che negli altri gradi di giudizio venga confermato questo primo risultato e il mio sostegno per le battaglie che dovrà affrontare come presidente del Comitato regionale della Croce rossa italiana, convinto che l’ente abbia bisogno di tante persone ricche di esperienza e umanità come Francesco”. (red)
(admaioramedia.it)
23 Comments
Paolo Anedda
Non sia mai detto che che chi ricopre quella carica osi dare l impressione di critica verso la sciagurata politica ( business) del accoglienza o dei sempre più frequenti atti di intollerante gratitudine di chi ” scappa dalla fame e dalla guerra” ! Chissà come si sarebbe espresso , senza la spada di Damocle della sospensione, su quei migranti che hanno rifiutato il cibo perchè portato dalla “Croce” rossa, non mangiano nulla che porti la croce come logo.
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