Automezzi, beni di lusso, rapporti finanziari e bancari, nonché denaro contante, sequestrati, in Sardegna ed in Lombardia, ad un imprenditore di Cagliari, il settantenne R.C., operante in vari settori economici, per un valore di oltre 4 milioni di euro.
La misura di prevenzione patrimoniale arriva dopo un’articolata attività investigativa, svolta dalla Guardia di finanza, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cagliari, scaturita da una serie di indagini penali e di controlli fiscali condotti, a partire dal 2008, nel settore della criminalità economico-finanziaria, fino all’individuazione di una figura di rilievo coinvolta in numerose vicende giudiziarie relative a reati fallimentari (tra queste ci sarebbe anche il fallimento della ex Ila di Portovesme), fiscali e truffa aggravata per il conseguimento indebito di finanziamenti pubblici.
L’imprenditore, infatti, è emerso quale comune denominatore di tutte le investigazioni, anche per la complessa rete societaria da lui realizzata nel tempo e caratterizzata da numerose aziende, spesso inattive, ritenute di copertura per le attività illecite, oltre che per l”utilizzo di ‘prestanome’, in genere familiari. Nel tempo si era anche ‘spogliato’ della titolarità della maggior parte delle cariche sociali in precedenza detenute, pur mantenendo la direzione degli asset societari, nonché dei beni, mobili ed immobili, a lui intestati, passati nella disponibilità dei parenti più prossimi.
In tale contesto, i militari hanno ricostruito il profilo di pericolosità sociale dell’imprenditore ed è emerso come fosse stato coinvolto, durante un arco temporale di oltre venti anni, in una serie di attività illecite, tutte connotate dall’attinenza alla sfera dei crimini economico-finanziari. Inoltre, l’inclinazione a delinquere dell’uomo, secondo gli investigatori, è emersa dalle diverse misure cautelari personali emesse nei suoi confronti e dalle condanne penali inflittegli. Peraltro, le ricchezze riconducibili a lui o ai suoi familiari erano di valore nettamente sproporzionato rispetto al reddito dichiarato o all’attività economica svolta, tanto da poter ragionevolmente ipotizzare che fossero il risultato del reimpiego delle disponibilità economiche illecitamente accumulate.
Perciò, il Tribunale di Cagliari, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha emesso il decreto di ‘sequestro di prevenzione’, in vista della successiva confisca, che ha riguardato otto unità immobiliari, sei conti correnti bancari, denaro contante per circa 53mila euro, sette auto, tre moto, quote di partecipazione riconducibili a sei società, una barca e ventitré orologi di pregio, per un valroe totale di oltre 4 milioni di euro. (red)
(admaioramedia.it)