L’anno scorso, a due giorni dalla Giornata del Ricordo dei Martiri delle Foibe, una scritta con vernice rossa (“Assassini” firmata falce e martello) aveva deturpato la lapide che a Cagliari, nel Parco in via San Lucifero, ricorda gli Italiani che hanno vissuto quella tragedia nel confine orientale italiano.
Tra il 1943 ed il 1945, oltre 10mila italiani furono trucidati barbaramente e gettati all’interno delle cavità carsiche nel nome di una pulizia etnica attuata nei confronti degli Italiani. Premessa dell’esodo di 350mila italiani costretti all’esilio dalle loro terre, Istria, Fiume e Dalmazia, per sfuggire alla repressione dei partigiani comunisti del Maresciallo Tito. Italiani che per decenni hanno vissuto sparsi nei campi profughi in tutto il territorio nazionale, alcuni dei quali trovarono ospitalità anche in Sardegna, in particolare a Fertilia. Il Parco fu dedicato nel 2000 a questa tragica pagina della storia italiana, dopo la raccolta di firme organizzata dall’associazione culturale Vico San Lucifero, che sollecitò l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mariano Delogu.
Quest’anno è nuovamente il turno delle consuete scritte, comparse in via Bainsizza ed in via Cadello: “I love foibe” e “Fasci venite senza fretta c’è una foiba che vi aspetta”. Lo scorso anno la lapide fu ripulita dai militanti di CasaPound ed anche questa volta le scritte sono state cancellate dagli aderenti al Movimento, che hanno anche denunciato la “tolleranza patologica e l’appoggio diretto della sinistra istituzionale a quella extraparlamentare, in possesso di stabili pubblici dal valore di diversi milioni di euro convertiti in veri e propri covi di odio politico”.
Il riferimento è all’ex scuola Manno di via Lamarmora a Cagliari, trasformata, a dicembre 2014, dagli occupanti nel centro sociale ‘Sa Domu’, dove ha sede anche il Coordinamento antifascista cagliaritano che si è assunto la paternità di una scritta pubblicandola sulla propria pagina Facebook, ed alla protezione finora ricevuta dall’Amministrazione comunale cagliaritana, che, a maggio 2015, con la sua maggioranza consiliare ha anche respinto una mozione dell’opposizione che invitava allo sgombero dei locali pubblici (con utenze a carico del contribuente) indebitamente diventati sede di manifestazioni culturali, ma anche politiche.
Proprio da due anni è ripresa la pratica di cattivo gusto di inneggiare alle Foibe: “Le responsabilità di questo clima di odio sono da addebitarsi a chi ha mostrato una tolleranza patologica, o intrisa di malafede, riguardo le iniziative organizzate in questi centri sociali e dirette a precludere l’agibilità politica degli avversari politici, come dimostrano le diverse aggressioni perpetrate ai danni dell’ex coordinatore sardo di Noi con Salvini – si legge in una nota di CasaPound – Una tolleranza interpretata da questi utili idioti come un’assicurazione di impunità che, dunque, alimenta l’odio politico fuori tempo massimo con cui sono state concepite le oltraggiose scritte inneggianti le foibe”. (red)
(admaioramedia.it)
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Andrea De Sario
Non dimentichiamo che: attualmente, la facciata dell’ex scuola Manno di via Lamarmora è in fase di ristrutturazione a totale spese dei contribuenti!