Dall’alba di questa mattina, Polizia e Guardia di finanza congiuntamente hanno svolto un’operazione antidroga contro un’organizzazione di trafficanti di droga tra la Sardegna e la Campania.
Al termine delle indagini dell’operazione ‘Panta rei’, avviate nel 2015 e svolte sotto il coordinamento della Dda di Cagliari, la Squadra mobile di Cagliari ha arrestato undici persone (8 residenti a Cagliari e 3 a Napoli) per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di esplosivo. In Sardegna sono stati arrestati i cagliaritani S.M. (44 anni), C.T. (46), G.T. (59), A.T. (36), M.T. (29), F.M. (44), V.P. (21) e F.M. (21), già detenuto; in Campania L.D.P. (28 anni), C.D.L. (39) ed E.R. (39). Sono state eseguite anche 30 perquisizioni domiciliari, di cui 10 in provincia di Cagliari, 18 in provincia di Napoli, presso abitazioni e sedi societarie, una a Castelvolturno, in provincia di Caserta.
Si tratta di pregiudicati sardi e campani che trafficacano ingenti quantitativi di droga, in particolare hashish, da destinare allo spaccio nella provincia di Cagliari. Nel corso di due anni, sono state accertate trenta importazioni di droga dal napoletano verso l’Isola: circa 300 chili per ogni singola spedizione per un totale di 10,4 tonnellate di hashish dal Napoletano verso l’Isola. Le spedizioni avvenivano attraverso ditte di copertura (la società Savi Alimentari di Napoli a favore della ditta “Bevande Distribuzione”, riconducibile ad uno degli arrestati), che simulavano la spedizione di commesse alimentari di varia natura corredata da falsa documentazione commerciale. Durante l’intera indagine sono stati eseguiti tre arresti in flagranza e sequestrati circa 1.300 chili di hashish. A febbraio 2016, furono sequestrati, nel capannone della ditta Villano di Sestu, quasi 300 chili di hashish, diretti al gruppo sardo e spediti il giorno prima dal Napoletano. Lo stupefacente era stato occultato all’interno di tre pedane di casse di birra provenienti da Napoli destinate alla ditta Bevande distribuzioni con sede a San Gavino Monreale. Qualche giorno dopo il sequestro, un napoletano della banda fece esplodere un ordigno davanti ad un bar/agenzia scommesse di Quarto (Napoli), provocando ingenti danni. Ad aprile, furono arrestati due cagliaritani al porto di Cagliari mentre stavano per ritirare un’imbarcazione spedita da Napoli da uno dei complici, commerciante di barche. Nascosta nell’intercapedine del motoscafo di altura c’era la droga. Due mesi dopo, fu arrestato un altro dei cagliaritani, mentre ritirava una cassa avvolta con vari strati di cellophane, che era stata spedita ed aveva al suo interno 16 involucri contenenti 480 chili di hashish. Il sodalizio criminale oltre a gestire finanziariamente ingenti per consistenti partite di droga, si dimostrava anche pericoloso, come dimostrato dall’attentato intimidatorio del febbraio 2016. Inoltre, i componenti arrestati, e le loro famiglie, venivano assistiti economicamente durante i periodi di detenzione.
I finanzieri hanno anche eseguito il sequestro preventivo su beni (tra cui un conto corrente bancario attivo in Germania), una società, 5 prodotti finanziari e 26 immobili, in gran parte localizzati in provincia di Napoli e riconducibili a L.D.P., promotore e finanziatore della banda criminale, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. Tra i beni, anche alcune abitazioni situate in provincia di Cagliari. (red)
(admaioramedia.it)