Le risorse di un vecchio contratto di localizzazione, già destinate al rinnovo del parco gru, sono state recuperate dalla Regione per il Porto canale di Cagliari: si tratta di oltre 10 milioni di euro. Lo ha reso noto il capo di Gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, durante un incontro sulle prospettive del Porto Canale, convocato dal sindaco Zedda.
Il tavolo tra Istituzioni sarà aggiornato appena ci saranno ulteriori novità, a partire dalla conclusione, da parte del Comune e dell’Autorità portuale di Cagliari, della perimetrazione della zona franca doganale. Dopo, infatti, sarà possibile incontrare l’azienda e, una volta conosciuto il piano industriale, procedere ad attività di marketing e scouting con il Ministero dei Trasporti: “Intendiamo lavorare per ottenere vantaggi localizzativi per le imprese, in modo da rendere più attrattivo il sito e potenziare le attività del Porto canale”, ha sottolineato Serra. (red)
(admaioramedia.it)
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Il Consumatore
Dopo lle dichiarazioni di Silvio Lai della Nuova Sardegna, mi chiedo se tra le sinistre o nello stesso partito del PD si parlino tra loro. In questo comunicato, si parla di un finanziamento di 10 milioni per la zona franca portuale, per la quale si starebbe preparando la perimetrazione, (meglio di niente), Silvio Lai dice che invece di zone franche portuali (la zona franca integrale, per i nostri illuminati politici, non si deve nemmeno pensare), si devono fare le ZES, ossia delle zone franche temporanee, per non essere considerati aiuti di Stato alle imprese che, almeno per 7 anni, prendono la residenza in Sardegna ed assumano mano d’opera locale. ùE’ la stessa manfrina fatta a Porto Torres, Ottana, Sulcis, con fondi a cosa distribuiti ai grandi gruppi nazionali e no, i quali dopo aver ben sfrutta i fondi, ed inquinato territori dove nessuna agricoltura od allevamento si possa insediare, elargendo contributi ai soliti furbi speculatori della dabbenaggine (?!?!) dei politici locali, che almeno sfruttano le loro trovate per accaparrarsi voti. Speriamo che i sardi si ribellino e che pretendano l’attivazione di ciò che hanno già per legge: la Zona Franca Integrale.