Solo una tregua quella dichiarata dal Movimento dei pastori sardi, che, dopo la mediazione del prefetto di Cagliari, Giovanna Costantino, ha deciso di annullare (o rinviare) la grande manifestazione di protesta prevista per oggi sotto il palazzo del Consiglio regionale in via Roma.
“Il nostro giudizio sull’operato dell’Assessore e della struttura burocratica dell’Assessorato all’agricoltura non cambia – ha detto il leader di Mps, Felice Floris, durante l’incontro di una delegazione col presidente Ganau e coi capigruppo consiliari – Chiediamo al Consiglio di agire con forza perché faccia rispettare le leggi che vota. E’ assurdo che una norma approvata in tempi rapidissimi dall’assemblea rischi di non trovare applicazione”. Il Mps ha confermato la richiesta di dimissioni dell’assessore Caria ed ha rivendicato procedure rapide per l’erogazione dei 45 milioni di euro stanziati a settembre dal Consiglio regionale e destinati ad attenuare le difficoltà del settore ovicaprino.
“Aspetteremo fino al 10 novembre – ha aggiunto Floris – l’assessore Caria ha garantito l’erogazione delle risorse entro cinque giorni a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della dichiarazione ministeriale dello stato di calamità naturale per la Sardegna. In assenza di risposte concrete siamo pronti a tornare in piazza con nuove e clamorose azioni di protesta”. Mps contesta la procedura che impone ai beneficiari di stornare dai contributi per la siccità i debiti nei confronti dell’inps. “Sono soldi del bilancio regionale, servono a sfamare il bestiame e non entrano nelle tasche dei pastori. E’ assurdo che una Regione da anni in conflitto con lo Stato per il mancato trasferimento delle compartecipazioni erariali trasferisca i suoi soldi nelle casse romane”.
A difesa dell’Assessore, sono intervenuti i rappresentanti della maggioranza: “Si è fatto tutto in tempi rapidissimi, ora si tratta di superare gli ultimi ostacoli. A oggi l’Assessorato ha ricevuto 1.907 richieste di contributo, la media è di 400 al giorno. Credo che entro novembre tutte le 12mila aziende sarde riusciranno a presentare una richiesta alla Regione” (Luigi Lotto, presidente della Commissione Attività produttive); “Chiedere le sue dimissioni non ha senso, l’assessore ha lavorato con serietà per far arrivare rapidamente i soldi ai pastori. Adesso occorre portare a casa il risultato per cui si è lavorato in questi mesi” (Pietro Cocco, capogruppo del Pd).
Di parere opposto, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: “Non chiediamo le dimissioni di Caria, ma le responsabilità dell’Assessorato sono sotto gli occhi di tutti e la situazione delle campagne è gravissima. Noi chiediamo che sia la Presidenza della Giunta a prendere in mano la situazione”. Gianluigi Rubiu (Udc) ha suggerito di puntare alla deroga da parte del Governo e allo stesso tempo rimuovere tutti gli ostacoli burocratici attraverso il ricorso all’autocertificazione. Attilio Dedoni (Riformatori) ha sottolineato la necessità di “scardinare un sistema burocratico sardo, che troppe volte limita le aspettative dei cittadini. Sarebbe utile capire quando costano le agenzie agricole e quali benefici portino al comparto”.
Ha concluso l’incontro il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau: “L’incontro è servito a chiarire le posizioni e a individuare un obiettivo comune. C’è stato un difetto di comunicazione, probabilmente legato alla rapidità con la quale sono state messe in campo le procedure per l’erogazione dei contributi. Credo che non ci saranno difficoltà ad accogliere le richieste dei pastori per uno snellimento delle pratiche con l’autocertificazione. Sul fonte dei contributi Inps, aspettiamo di capire quale sarà la risposta del Ministero, in ogni caso il problema potrebbe essere risolto con una richiesta di rateizzazione del debito. Auspico che entro il 10 novembre sia tutto risolto e che ci si possa ritrovare per festeggiare il risultato per cui si è lavorato duramente in questi mesi”. (red)
(admaioramedia.it)