Lo abbiamo scritto oltre un mese fa, la situazione dell'accoglienza in Sardegna è al collasso da diverso tempo. Tutti i centri, pubblici e privati, tra cui il Centro governativo di Elmas (destinato alla chiusura il 31 dicembre 2015), i centri Caritas, gli agriturismo, le associazioni, tutti coloro che hanno stipulato una convenzione con le Prefetture per 35 euro al giorno (iva inclusa) per migrante, sono saturi.
Eppure, dopo alcuni arrivi di ‘modesta’ entità, oggi il ‘colpo grosso’: 880 immigrati sono sbarcati al Porto canale di Cagliari, trasportati da una nave militare tedesca. Sono una parte degli oltre 4.200 salvati al largo delle coste libiche nel corso di alcune operazioni effettuate da navi italiane e di altri Paesi europei nell'ambito dell'operazione Triton. L’emergenza continua e peggiora ad ogni sbarco, perciò ieri sera in Prefettura a Cagliari si è svolta una riunione, con Carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza, Corpo forestale, Guardia costiera, vigili del fuoco, enti ed associazioni interessate, per decidere come comportarsi.
I prefetti, lasciati praticamente da soli a fronteggiare questa situazione grazie all'insipienza del Governo nazionale, sono alla disperata ricerca di alloggio per i nuovi arrivati. Torna in mente la circolare del Ministero dell'Interno del 13 aprile, che affidava alla valutazione dei prefetti "la possibilità di far ricorso a provvedimenti di occupazione d'urgenza e di requisizione previsti dalla legislazione vigente". Cioè, 'immobili privati', seppure sia ardua la sua attuazione. Per gestire l'arrivo degli immigrati, che dovranno essere sottoposti ai controlli sanitari obbligatori, tutti gli ospedali della città sono stati allertati. Poi, uomini, donne e bambini saranno divisi in tutto il territorio regionale, almeno la metà resterà in provincia di Cagliari, circa 200 a Sassari, un centinaio a Nuoro. (fm)
(admaioramedia.it)