Non si è spenta l’eco delle polemiche sulla 'distrazione’ della Giunta regionale, che si è dimenticata di prevedere i soldi per le borse di studio delle specializzazioni mediche per il 2015 ed è dovuta correre ai ripari con un milione di euro che si è fatta ‘prestare’ dall’Università di Cagliari, ma che potrebbe non bastare e che comunque crea un ‘vulnus’ nel bilancio approvato.
“Nonostante la soluzione trovata, basta fare un confronto rispetto alla situazione dell'anno accademico scorso per accorgersi che, anche utilizzando questo milione di euro (ammesso e non concesso che si possa utilizzare con questa finalità) siamo di fronte ad un ennesimo taglio – hanno prontamente evidenziato i rappresentanti degli studenti universitari di UniCa2.0 – Facendo un semplice calcolo si capisce come, con la somma recuperate dalla Regione, si possano finanziare un numero nettamente inferiore di borse rispetto alle 92 dell'anno precedente.”
“L'emigrazione forzata dalla Sardegna è un fenomeno tristemente noto tra i giovani medici, e queste scelte politiche non potranno che esacerbare questa tendenza – hanno proseguito gli universitari – In questi anni abbiamo inoltre assistito alla progressiva chiusura di alcune Scuole di Specializzazione per la mancanza di Professori universitari che potessero garantirne il mantenimento, costringendo i nostri colleghi a lavorare altrove. Siamo al cospetto di una situazione drammatica, ci sentiamo sviliti e poco considerati anche dalla nostra Regione, oltre che dallo Stato Italiano, che quest'anno ha finanziato 6.000 borse ministeriali a fronte di più del doppio dei candidati. Queste politiche condanneranno i giovani medici sardi alla disoccupazione”.
Il problema era già stato segnalato durante la discussione della Finanziaria in Commissione Bilancio dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ma l’assessore del Bilancio Paci rassicurò che le risorse erano più che sufficienti. Invece, “per il 2015 non ci sono mai stati – ha sottolineato l'esponente di FdI – Sino al 2014 c’erano a disposizione 2 milioni e mezzo di euro per finanziare 102 borse di studio all’anno. Siccome si fa una programmazione triennale, hanno fatto i calcoli considerando le risorse necessarie solo per chi aveva iniziato la specializzazione nei 3 anni precedenti (2012, 2013 e 2014). Ecco spiegati i quasi 7 milioni per circa 100 borse all'anno. Per il 2015, con un taglio in finanziaria di 3 milioni di euro sono mancati del tutto”. Fortemente critico anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci: “Una Giunta pasticciona che mette in pericolo il percorso formativo ed occupazionale dei giovani medici sardi. Bastava fare quello che è stato fatto in passato”.
A sostegno degli specializzandi anche la Cisl: “La sanità nell'Isola dovrebbe essere ripensata come investimento e non come un costo – ha detto Ignazio Ganga – Ma la notizia dell'assenza di una quota di posti da garantire a laureati sardi in Medicina, rispetto ai soli 262 statali messi a bando assegnati alle scuole di specializzazione dei due atenei regionali, secondo il decreto firmato martedì 19 maggio dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, è un fatto grave che va sanato al più presto.”
Inoltre, “la Cisl attende ora dalla Regione il finanziamento di un numero congruo di borse di studio per specializzandi in Medicina, in grado di soddisfare, unitamente alle borse statali, i fabbisogni formativi della gran parte dei giovani medici sardi. Quanto accaduto è oltremodo increscioso alla luce della necessità di programmare al meglio la sanità dell'Isola che già oggi risente di preoccupanti carenze di specializzati in alcune branche della Medicina. Bisogna recuperare al più presto le risorse per integrare con posti aggiuntivi, da destinare a specializzandi sardi, nuove borse di studio finanziate direttamente dalla Regione.“ (red)
(admaioramedia.it)