Dopo un’interrogazione al Sindaco Zedda, domani pomeriggio, grazie ad una mozione, ritorna in Consiglio comunale il tema dell’occupazione della sede staccata della scuola media Manno di via La Marmora. L’edificio pubblico, abbandonato da tempo, dopo un primo tentativo fallito, il 12 dicembre è stato occupato da un gruppo di giovani, riconducibili all’area dell’antagonismo di sinistra, e da allora è sede di momenti conviviali, feste, convegni e laboratori, nonché alloggio notturno di fortuna avendo trasformato la palestra in un dormitorio.
“Creiamo nella nostra città luoghi di aggregazione”, hanno spiegato gli occupanti che hanno battezzato Sa Domu il centro sociale. Nei loro appuntamenti va molto di moda anche l’antifascismo ‘schedante’ (è stato presentato il “Dossier sulle realtà neofasciste a Cagliari e in Sardegna” all’insegna del monito “conosci il tuo nemico!”) e, sfortunata coincidenza, da quando la scuola è occupata sono frequenti le aggressioni alle manifestazioni dei movimenti di destra.
Tanto che, dopo alcuni episodi di violenza che avevano incontrato la solidarietà degli occupanti, il portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda, aveva ipotizzato qualche omissione nei confronti dell’occupazione: “Reputo grave che quello stabile, sede di una scuola, sia ancora occupata da abusivi che ne usufruiscono per fare feste, incontri, tutto a spese del contribuente, considerato che le utenze saranno ancora a carico del Comune. Vorremmo sapere se risponde al vero che le pareti sono state imbrattate e che all’interno c’è ancora materiale scolastico che viene utilizzato per l’attività degli occupanti. Forse, questo edificio pubblico può essere ancora utilizzato come ‘proprietà privata’ solamente perché gli occupanti sono della stessa fazione politica di chi governa il Comune di Cagliari e la Regione Sardegna.”
Il problema sollevato nell’interrogazione, presentata dai consiglieri Anselmo Piras ed Aurelio Lai (Ancora per Cagliari-Ncd), Giuseppe Farris, Edoardo Tocco, Stefano Schirru e Maurizio Porcelli di Forza Italia, è sopratutto legato all’anomalo silenzio/assenso del Comune, che non è mai intervenuto, in qualità di proprietario dell’immobile, sulla vicenda. Anzi, come gli stessi occupanti hanno evidenziato, il sindaco Zedda li ha incontrati nella scuola, qualche ora dopo la ‘conquista’, ascoltando le loro esigenze e le loro proposte, una sorta di ‘benedizione’ che li ha rassicurati nell’uso improprio dello stabile. I consiglieri hanno evidenziato il differente comportamento del Comune in altre vicende: alcune “associazioni che occupavano alloggi comunali sono state regolarmente sfrattate” ed a semplici cittadini che hanno occupato spazi comunali, “oltre alla denuncia all’Autorità competenti, viene slacciata luce ed acqua”. Utenze che, invece, il centro sociale usa quotidianamente. Ma sopratutto hanno chiesto al Primo cittadino cosa ostacoli lo sgombero dei locali.
Anche la mozione, firmata dai consiglieri Gennaro Fuoco (Cagliari futura) ed Alessio Mereu (Fratelli d’Italia), denuncia “l’occupazione in dispregio della legalità“, ritenendo che “sia necessario restituire urgentemente i locali alle esigenze della collettività”, e chiede al Sindaco di impegnarsi ad attivare le azioni per liberare l’immobile ed a interrompere le utenze con addebito dei costi sostenuti finora.
L’azione dei consiglieri comunali non è passata inosservata e Sa Domu ha organizzato, in contemporanea con la seduta dell’Aula, alle 17.30, un sit-in davanti al Palazzo Comunale per difendere l’occupazione. (red)
(admaioramedia.it)