Il monumento archeologico principale di Cagliari, l’Anfiteatro romano, è abbandonato ormai da otto anni, vittima di un inesorabile degrado, dopo un intenso decennio di concerti e spettacoli di alto livello, apprezzati da cittadini e turisti, che aveva rivitalizzato questa invidiabile ricchezza storica e turistica della Città. Poi, gradinate lignee rimosse e fine del suo utilizzo: dal 2011 l’Anfiteatro è stato dimenticato dall’Amministrazione comunale.
L’Anfiteatro di Cagliari, di forma ellittica (92,80 x 79,20 metri, arena di 46,20 x 31 metri), risale all’età tardo-flavia ed è uno dei tre presenti nel territorio italiano (dieci nel Mondo: Sutrium, Siracusa, Leptis Magna, Sabratha, Saintes, Segobriga, Tarraco, Merida e Italica) ad essere parzialmente scavato nella roccia.
“Siamo convinti che il sito debba essere valorizzato, recuperando al più presto la sua funzione originaria – hanno detto Giorgio Angius e Raffaele Onnis, consiglieri comunali dei Riformatori, illustrando la proposta presentata in Consiglio comunale – quella di spazio per gli spettacoli, nel rispetto dell’integrità del monumento. Tutte le città della dimensione della nostra hanno spazi moderni e attrezzati per ospitare concerti o rappresentazioni teatrali, ma pochissime possono vantare una struttura con due millenni di età. Il fascino del luogo è tutto nella sua unicità, nella sua antichissima vocazione, che da decine di generazioni rimanda a quel luogo per manifestazioni di svago. La scommessa è riuscire a recuperare la funzione originale del sito, rispettando il valore del monumento”.
La proposta dei Riformatori è quella di ribaltare la scena, come avvenuto per un breve periodo nel secondo Dopoguerra e come avviene in altri teatri romani, come quello di Nora: utilizzare le gradinate storiche come ‘quinta’ e realizzare dalla parte opposta i nuovi spalti, che andrebbero a occupare un’area in cui storicamente sono esistiti gli originali spalti, mentre la scena continuerebbe ad occupare lo spazio centrale dell’Anfiteatro, l’arena. Una particolarità dell’Anfiteatro è nei suoi sotterranei e nei suoi cunicoli, che, secondo la proposta dei Riformatori, si dovrebbero mantenere sempre visibili e fruibili, compatibilmente con le esigenze di sicurezza durante gli spettacoli.
Inoltre, l’Anfiteatro potrebbe essere inserito, insieme al Giardino ortobotanico ed alla Villa di Tigellio, in un primo tassello di un percorso romano, attraverso la demolizione del muro di separazione tra l’area dell’Anfiteatro e quella del giardino, recuperando gli storici cunicoli che collegano l’area del monumento con gli ambiti circostanti. (red)
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