E’ tutto pronto. Lunedì prossimo Cagliari scioglierà per la 361ˆ volta il suo voto a Sant’Efisio. Il martire guerriero, protettore della città e di tutta la Sardegna, partirà a mezzogiorno alla volta di Nora, nel luogo in cui nel 303 dopo Cristo fu decapitato, accompagnato da migliaia di fedeli. Una festa che rinsalda il legame ultra secolare tra la Cagliari civile e quella religiosa e che, anche quest’anno, sarà occasione di una riflessione sulla memoria e sulle origini della comunità cittadina.
“Rispetto alle passate edizioni l’evento si arricchisce di una novità”, ha spiegato il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, in veste anche di sindaco metropolitano, durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi a Palazzo Bacaredda. “Insieme agli altri comuni continua il percorso per l’infrastrutturazione del Cammino di Sant’Efisio”, ha detto Zedda, annunciando che sono in corso le riunioni operative tra le amministrazioni dei territori coinvolti, la Città metropolitana di Cagliari, la Regione, l’Arciconfraternita del Gonfalone, la Soprintendenza e l’Università perché il percorso del pellegrinaggio sia fruibile per tutto l’anno. Per valorizzare il patrimonio etnografico, culturale, ambientale, storico e archeologico anche attraverso la creazione di “un museo dedicato al Santo” le amministrazioni avranno a disposizione cinque milioni di euro inseriti nel Patto firmato tra la Città metropolitana e il Governo lo scorso mese di novembre.
L’incontro era stato aperto dall’assessore comunale al Turismo Marzia Cilloccu che ha voluto ringraziare la Curia, l’Arciconfraternita, i sindaci degli altri comuni, la Regione e “tutte le persone coinvolte nell’organizzazione” per il grande lavoro da loro profuso per rendere la Festa sempre più la festa dei cagliaritani e dei sardi, celebrando la memoria e promuovendo il senso di concordia civica.
Risalente in questa tradizione al 1657, la festa di Sant’Efisio, rappresenta in maniera solenne, con un pellegrinaggio da Cagliari al luogo del martirio, lo scioglimento del Voto voluto dalla Municipalità di Cagliari per ringraziare Efisio per aver salvato più volte la città dalla peste e dalle invasioni nemiche.
Migliaia di fedeli accompagneranno il Santo in questa processione, ripercorrendo il tragitto che giunge dal carcere in cui venne imprigionato al luogo del martirio a Nora per poi tornare alla sua Chiesa di Stampace, il 4 maggio entro la mezzanotte. Il pellegrinaggio di quattro giorni compirà il percorso senza soste, se non durante notte unendo uomini e donne provenienti da tutta l’isola.
Inizialmente alla piccola processione che accompagnava il Santo a Nora partecipavano solo i confratelli e le consorelle, alcuni miliziani, lo storico AlterNos e i fedeli. Poi il pellegrinaggio è diventato con il tempo un vero e proprio evento civile e religioso. Si sono così pian piano aggiunti i cavalieri, i gruppi in costume provenienti da tutta la Sardegna e i carri, i suonatori, i cori.
Anche quest’anno – in rappresentanza di ben 120 Comuni sardi e di 89 associazioni – sfileranno migliaia di persone in abito tradizionale, rappresentanti delle 29 subregioni storiche della Sardegna (Anglona, Arburense, Barbagia di Belvì. Nuoro, Ollolai e Seulo, Barigadu, Baronie, Capidano di Cagliari e Oristano, Gallura, Gerrei, Goceano, Guilcer, Iglesiente, Logudoro, Mandrolisa, Marghine, Marmilla, Meilogu, Montiferru, Ogliastra, Parteolla, Romangia, sarcidano, Sarrabus, Sulcis, Trexenda e infine Turritano).
Ad aprire il corteo saranno le 19 “tracas”, antichi carri trainati da buoi, addobbati con i prodotti dei campi, gli utensili della casa e i prodotti tipici della gastronomia sarda, con a bordo 228 tra uomini, donne e bambini, anche loro in abito tradizionale. Seguiranno i gruppi in costume, circa 3mila devoti, a piedi, che recitano o cantano le preghiere della tradizione religiosa isolana. Dietro i costumi ci sono 199 cavalieri: quelli “campidanesi” fanno da apripista, seguiti dalle 56 “giacche rosse” dei miliziani, la scorta armata di “Efisio”.
Dopo la messa il Santo uscirà a mezzogiorno dalla chiesetta di Stampace. E dentro un cocchio dorato trainato da una coppia di buoi, accompagnato da un lungo corteo, attraverserà le principali strade del centro storico cittadino per raggiungere via Roma per il saluto alle autorità.
Il simulacro sarà preceduto dalla “Guardiania”, corpo scelto dei confratelli a cavallo, e seguito dall’AlterNos, rappresentato quest’anno dal giovane consigliere comunale Fabrizio Salvatore Marcello, che in origine rappresentava il viceré e oggi fa le veci del sindaco. Vestito in frac, l’alter nos sarà scortato da due “mazzieri” del Comune in livrea del Seicento e avrà al collo il “Toson d’oro” (onorificenza militare data alla città di Cagliari dall’allora re di Spagna Carlo II nel 1679). A far da colonna sonora saranno come al solito le note delle “launeddas”, tipico strumento a fiato sardo.
Giunto in una via Roma infiorata, secondo il rito de “Sa ramadura“, di fronte al Municipio il cocchio del santo sarà acclamato dal popolo e salutato dalle sirene delle navi in porto. Poi attraverserà il ponte della Scafa per raggiungere a Giorgino, dove farà una breve tappa cambiando il cocchio e abbandonando ori e gioielli nella chiesetta della famiglia Ballero. Dopo il tragitto attraverso La Maddalena, Su Loi, Sarroch, Frutti D’Oro, Sant’Efisio raggiungerà Villa D’Orri, dove sarà celebrata la messa solenne. La processione si fermerà per la notte a Sarroch, per poi proseguire il giorno dopo a Villa San Pietro e giungere a Nora: qui, nella chiesetta a ridosso della spiaggia dove secondo la tradizione Efisio fu decapitato, il 2 maggio, si celebrerà la messa. Il giorno successivo, il 3, il simulacro del Santo rimarrà esposto alla devozione dei fedeli, mentre il 4 maggio Sant’Efisio riprenderà la strada di “casa” per far rientro a tarda sera nella chiesetta stampacina. Qui rimarrà esposto alla devozione dei fedeli nel cocchio fino al 25 maggio, poi tornerà nella sua nicchia. (red)
(admaioramedia.it)