Se con la frettolosa espulsione del deputato cagliaritano Andrea Mura, decretata senza prestare ascolto alle sue controdeduzioni (e, contrariamente ai precedenti, senza alcun voto online), lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle isolano credeva di aver archiviato lo ‘scandalo’ nato dalle rivelazioni del deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci sull’intenso assenteismo del parlamentare-velista (peraltro relativo soprattutto alle votazioni elettroniche), una rapida occhiata al “Blog delle Stelle” (sito istituzionale del M5S) e agli spazi social dei personaggi di spicco del Movimento sardo rivela che molti attivisti e simpatizzanti pentastellati non hanno alcuna intenzione di lasciare sotto il tappeto la polvere nascosta dai loro portavoce.
Il ‘buongiorno’ si vede dal ‘mattino’ dei pochi commenti al post che, sul Blog delle Stelle, annuncia l’espulsione di Mura, ove il sassarese Marco ricorda animosamente che il deputato-velista era stato ‘nominato’ “dal coordinatore per le politiche in Sardegna Mario Puddu”, che, pur di metterlo in lista, avrebbe “fatto fuori tantissimi attivisti di lungo corso”, per concludere che sarebbe il caso di mettere anche l’ex sindaco di Assemini “a fare un giro in barca in solitaria”, anziché candidarlo alla Presidenza della Regione, sua non occulta ambizione.
Il post con cui Mario Puddu, nella sua bacheca Facebook, ha annunciato la ‘cacciata’ di Mura, ha invece avuto commenti più numerosi, e sovente non meno ‘affettuosi’, spaziando da Gio, secondo cui lo “sponsor” di Mura dovrebbe fare il mea culpa, a Giuseppe, che auspica “dimissioni del coordinamento e gente nuova” (invito rivolto da Daniele soltanto a “chi ha presentato Mura”), passando per Matteo, convinto che i vertici grillini avrebbero dovuto conoscere l’inaffidabilità politica di Mura (prima della candidatura pentastellata noto per una ‘non smentita’ vicinanza a Cappellacci, a cui avrebbe anche richiesto una candidatura in Forza Italia), e per Giorgio e Antonio, che malignano: senza la denuncia del deputato forzista, non sono certi che il Movimento si sarebbe mosso. Luna tuona, ancora contro l’esclusione di validi attivisti (tra cui menziona Giorgio Fanni, medico abbastanza noto) per far posto ai ‘Mura’, mentre Giangiorgio taccia i vertici grillini (non solo Puddu, ma anche Di Maio), di “ipocrisia”, e Mattia punta il dito sull’esistenza nel M5S cagliaritano di una “setta di benedetti dai soliti”.
Meno commenti nella pagina della deputata Emanuele Corda (da sempre legatissima a Puddu, almeno fino al ‘caso Mura’), protagonista di un lungo video sull’espulsione di Mura, però momenti di imbarazzo nel leggervi, oltre a un commento di tale Cristian, identico a quello a firma Giangiorgio sulla bacheca di Puddu (si tratta evidentemente della stessa persona che scrive con account diversi, e che lamenta di essere stata “bannata” da Puddu), anche la scheda personale della parlamentare (tratta dal sito “OpenPolis”), che dà atto di una partecipazione alle votazioni elettroniche non proprio lusinghiera (23,53%), postata da un impertinente Andrea.
L’ombra di Andrea Mura, col corollario di sospetti che si trascina sul comportamento dei vertici grillini isolani nella sua designazione, continuerà a pesare come un macigno sui pentastellati sardi, avendo già riacceso rancori e recriminazioni di tanti attivisti, inspiegabilmente esclusi dalle ultime ‘parlamentarie’, che se non porteranno necessariamente al ‘bis’ della tragicommedia del 2014 (quando Beppe Grillo negò l’uso del simbolo del M5S a causa delle irrisolvibili contrapposizioni interne dei pentastellati sardi) rischieranno comunque di far correre la squadra grillina alle prossime elezioni regionali come un’anatra zoppa. Un po’ come avvenuto alle ultime elezioni comunali cagliaritane, con la lista del M5S letteralmente ignorata da tantissimi attivisti ed elettori. A meno che non si opti per un radicale cambiamento dei vertici, ma certi personaggi sono, evidentemente, troppo ben accreditati presso i vertici della Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau, vero centro di comando del M5S, oltre le bizzarrie anarcoidi di Beppe Grillo e l’aplomb ministeriale di Luigi Di Maio.
Caesar
(admaioramedia.it)