In viale Trento sono alla frenetica ricerca di un’uscita ‘onorevole’ dal pasticcio delle borse di studio per gli specializzandi in medicina non finanziate per il 2015. Nel frattempo, è stato archiviato il maldestro tentativo dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che dopo essersi fatto ‘prestare’ un milione di euro dall’Università di Cagliari si era accorto che non erano utilizzabili (oltre che non sufficienti) per quello scopo, dirottandoli quindi per l’organizzazione di corsi di preparazione ai test nazionali.
Ora, dopo un summit coi Rettori delle due Università isolane, è stato annunciato che si farà pressione nei confronti del Ministero per la riapertura del bando per le borse di studio, così da poter integrare con nuovi fondi. Immediatamente scettici, i giovani medici del Sigm: “Continuiamo a ribadire che non è stata approvata con apposita delibera la copertura finanziaria dei contratti aggiuntivi e che, come da Decreto Ministeriale, i contratti aggiuntivi dovevano essere comunicati prima dell'emanazione del bando”.
Anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, è critico ma auspica un 'lieto fine': "Un mese per ammettere i propri errori, un mese di bugie. Speriamo che non abbia fatto perdere definitivamente ai giovani medici sardi la possibilità di usufruire delle borse per il 2015 e non siano chiamati a pagare il conto della presunzione dei loro professori. Peccato che questa decisione arriva dopo che per giorni si è assistito a uno squallido scaricabarile tra assessori e a un rimbalzo di responsabilità sul mancato stanziamento dei fondi. I professori sardi prendano atto della loro infallibilità”.
Al fianco degli studenti si è schierata anche la Cisl: “Solo un deciso intervento delle Università di Cagliari e Sassari ormai può costringere la Regione a trovare le risorse per finanziare un congruo numero di borse di studio per gli specializzandi sardi in Medicina – ha detto il segretario regionale Cisl Università, Salvatore Noli – Non solo gli studenti attendono l’iniziativa delle Università, ma anche le loro famiglie, soprattutto dopo le sconcertanti dichiarazioni dell’assessore Paci, che sembra dubitare fortemente sulla preparazione dei laureati in Medicina in un giudizio che coinvolge direttamente la qualità didattico-formativa degli insegnamenti impartiti dai docenti delle due Facoltà mediche”. (red)
(admaioramedia.it)
12 Comments
Piergiorgio Massidda
Anche io spero che si trovi una soluzione positiva urgentemente. Infatti il prezzo del danno che si creerebbe lo pagherebbero non soli i medici sardi e le loro famiglie ma ,ne prossimi, migliaia di malati e la sanità sarda.
Piergiorgio Massidda
Nei prossimi anni
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