Sardi sempre più attenti a bellezza e benessere: le imprese del settore crescono del 7,6% negli ultimi cinque anni, grazie soprattutto all’aumento consistente di palestre e centri benessere (+29%), istituti di bellezza (+29,9%) e servizi di manicure e pedicure (+36,1%). A mostrarlo è l’elaborazione “Imprese del benessere” realizzata dall’Osservatorio per le Pmi di Confartigianato imprese Sardegna, su fonte di Unioncamere-Infocamere, a partire dai dati del Registro delle imprese al 30 giugno scorso, confrontati con lo stesso periodo del 2012 e 2016.
Il fitness, l’attenzione all’immagine o la ricercatezza di una nail art di tendenza sono alla base della crescita del settore della cura della persona in Sardegna, che conta a fine giugno oltre 3.477 imprese (+7,6%), aggiudicandosi il secondo posto come regione italiana in cui il settore è cresciuto maggiormente: al primo posto il Lazio (9,7%) mentre all’ultimo c’è la Valle d’Aosta (1,1%), con una media nazionale del 4.0%. A livello provinciale, Cagliari possiede il maggior numero di imprese della Sardegna, cresciuta di 145 unità in 5 anni, segue Sassari (+96 unità), Nuoro (+15) e all’ultimo posto Oristano con dati negativi (-9).
“Come segnaliamo da tempo, questo è uno dei pochi settori che ha meglio resistito alla crisi – spiega Stefano Mameli, segretario di Confartigianato imprese Sardegna – e che fa registrare una crescente attenzione dei consumatori alla conservazione della salute, al benessere e alla migliore qualità della vita anche attraverso la cura della persona. Nonostante la maggior parte dei segmenti registrino una crescita, l’abusivismo rimane la vera piaga del settore, che per giunta si intensifica in fasi economiche di difficoltà. Stimiamo che in regione gli ‘operatori’ abusivi del benessere siano tanti quanti quelli in regola. Una situazione inammissibile e che più volte abbiamo denunciato”.
Un grave problema, quello dell’abusivismo, nonostante i provvedimenti adottati questa estate con il testo unificato in materia di disciplina dell’attività di estetica: “Questa estate – aggiunge Mameli – abbiamo assistito all’atteso servizio di controllo sui litorali da parte delle Forze dell’Ordine per il contrasto alla contraffazione e alla difesa del ‘Made in Italy’, importante fonte di occupazione. Attendiamo ora di riscontrare questo impegno anche durante l’anno tra le vie delle nostre città per debellare il fenomeno degli acconciatori ed estetisti abusivi compreso chi, in barba al fisco, leggi e norme sanitarie, effettua la ricostruzione delle unghie, fenomeno quest’ultimo in forte crescita”.
Secondo Confartigianato imprese Sardegna, il settore ha bisogno di una revisione organica della disciplina, in modo da tutelare il consumatore e valorizzare l’intero comparto. Tre emendamenti sono stati proposti, sui quali la Commissione ristretta dovrà esprimersi: distinguere, anche da un punto di vista formativo, tra “qualificazione” per l’esercizio dell’attività professionale di estetica valida per il dipendente ed “abilitazione”, che è invece destinata a chi esercita l’attività in qualità di imprenditore; il coordinamento, per quanto riguarda i percorsi formativi per lo svolgimento delle attività, con le recenti modifiche del sistema dell’istruzione e della formazione professionale; l’aumento delle sanzioni in assenza dei requisiti professionali.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)