Riqualificare il territorio, migliorando attraverso un’ottica eco-sostenibile la qualità della vita. E’ questa la chiave di lettura del Treis (Terra per realizzare esperienze di incontro significative) promosso a Belvì da Comune e agenzia Laore, nell’ambito della misura legislativa regionale “Agiudu Torrau” dell’agosto 2016.
L’iniziativa, della durata di 16 mesi (ulteriormente prorogabili), indirizzata a 12 soggetti socio-economicamente svantaggiati, si pone fra i tanti, l’obiettivo di creare un’impresa che dia autonomia e continuità occupazionale agli utenti. L’Amministrazione locale ci crede e dopo aver beneficiato di 48.000 euro di fondi Reis (a cui si aggiungeranno delle ulteriori somme per i costi di gestione iniziali) mette a disposizione diversi terreni comunali, ripartiti fra: noceti, noccioleti, incolto e orto. Fondamentale il ruolo delle aziende agricole del posto e di una o più cooperative sociali zonali, che affiancheranno i beneficiari nelle fasi di preparazione del terreno, produzione, raccolta e vendita dei prodotti, oltre che nel percorso di formazione e crescita professionale. Gli utili derivanti dalla commercializzazione delle risorse nei mercati sociali e in quello autoctono, saranno ripartiti fra i lavoratori e le imprese che collaborano all’idea.
Fra gli attori in campo, oltre a Laore, che in seguito ad un protocollo d’intensa con il Comune fornirà tutte le azioni di assistenza per il piano, anche la rete Fainas (Fare insieme agricoltura sociale), attiva nella promozione e consulenza. Stamane, al Centro di aggregazione sociale, verrà fatto il punto sul programma con il convegno “Inclusione attiva valorizzando le produzioni locali”, durante il quale si confronteranno amministratori, cittadini ed esperti.
“Non posso che ritenermi entusiasta per l’avvio di Treis – spiega Sebastiano Casula, sindaco di Belvì – Dopo mesi di intensa elaborazione, ci introduciamo, finalmente, ai nastri di partenza di quella che può essere salutata come un’opportunità di sviluppo per il nostro paese. Scommettiamo sull’agricoltura, come fonte di benessere futura, per scongiurare il dramma dello spopolamento e ridare nuova linfa alle zone interne.”
“I partecipanti – prosegue Casula – non solo si impegneranno nel riportare i lotti in uso al loro splendore, ma anche nel valorizzare l’immenso patrimonio ambientale che ci circonda. Vedere poi, un’autonomia lavorativa e il proseguo in un discorso imprenditoriale, sarebbero i più grandi successi auspicabili. Ci andremo tuttavia con gradi, compiendo passo dopo passo, tutti i momenti del programma, non mancando di dare uno sguardo a nuove ed interessanti idee. Un doveroso ringraziamento è rivolto ai dipendenti comunali, per la professionalità mostrata e il lavoro di organizzazione svolto”.
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)