Prosegue nei comuni del centro Sardegna, la grande macchina organizzativa in vista dell’ultimo ciclo di appuntamenti legato ad Autunno in Barbagia. A caratterizzare quest’anno la manifestazione è stato un forte indice di gradimento, esteso anche al di fuori dei confini regionali. Ne sono un concreto esempio le migliaia di visitatori che da settembre ad oggi hanno letteralmente invaso i centri aderenti, apprezzandone tradizioni e peculiarità.
Sabato 21 e domenica 22, la manifestazione, oltre che a Olzai con “Arte, cultura e gastronomia nel rio Bisìne”, farà tappa ad Atzara per “Dal vino alla pittura”. L’appuntamento del borgo del Mandrolisai trova ispirazione nella tradizione vitivinicola locale e nell’arte che vede, nelle opere del celebre pittore Antonio Corriga, un importante punto di attrazione. Al centro del programma della due giorni spiccano le dimostrazioni legate alla lavorazione delle uve e al riutilizzo delle vinacce, le mostre nelle antiche case del paese come Casa Demurtas, la vestizione del tradizionale abito atzarese. Non mancheranno gli intrattenimenti musicali e teatrali itineranti accompagnati dal coro polifonico e dal gruppo teatrale orgolese “Cannasas”. Si svolgerà anche un importante convegno dove si confronteranno degli esperti sui legami dei settori enologico e archeologico.
“Intendiamo offrire al turista un’ospitalità che lo faccia sentire come a casa propria – spiega Alessandro Corona, sindaco di Atzara – Metteremo in mostra le tipicità gastronomiche nostrane: pane, vino dolci ed altri prodotti. La cultura giocherà un ruolo importante grazie alla mostra legata ad Antonio Corriga, ospitata nel museo di arte contemporanea. Voglio ringraziare la famiglia dell’artista, i privati e gli enti, per averci dato la possibilità di prolungare l’esposizione fino al 30 novembre. Chi raggiungerà la nostra comunità avrà la possibilità di trascorrere una giornata all’aria aperta, in simbiosi con il contesto paesano.”
In attesa che vengano definiti i relativi programmi, Teti e Gadoni si preparano per le loro manifestazioni, previste rispettivamente per la prossima settimana e per dicembre: “S’iscusorzu ‘e Teti” (sabato 28 e domenica 29) e “Prendas de Jerru” (da venerdì 4 a domenica 6 dicembre).
Piena soddisfazione del primo cittadino tetiese, Laila Dearca: “E’ l’occasione per mettere in risalto il nostro patrimonio archeologico, ambientale, culturale, gastronomico e folkloristico. Saranno organizzati laboratori di archeologia sperimentale e numerose altre attività. Tra queste, la cottura dei cibi in alcune riproduzioni di vasi nuragici. E’ fondamentale la collaborazione dell’Università di Sassari e delle associazioni locali, come Su Sennoreddu de s’iscusorzu. All’interno della due giorni troverà spazio anche un convegno legato all’archeologia, con la presenza degli esperti Depalmas e Salis. Si parlerà sopratutto dei santuari nuragici di Abini e S’Urbale, nonché della campagna scavi conclusa a giugno. Saranno predisposti, inoltre, dei servizi navetta che permetteranno a chiunque sia interessato, di visitare S’Urbale. Nel paese verranno allestite capanne nuragiche presidiate da alcuni figuranti vestiti con abiti simili a quelli preistorici. Le antiche case del centro storico resteranno aperte sabato e domenica e ci saranno punti di esposizione di prodotti tipici locali. Immancabile lo spazio dedicato alle tradizioni popolari e al ballo sardo. Lungo le vie dell’abitato si terranno delle esibizioni itineranti, mentre ad allietare la serata di sabato sarà uno spettacolo con Massimo Pitzalis, Giuliano Marongiu ed altri artisti. Il Museo archeologico comprensoriale potrà essere visitato gratuitamente. L’obiettivo è quello di valorizzare l’insieme di risorse storiche che circonda il nostro comune. I turisti che giungeranno a Teti troveranno un paese che cerca di promuoversi attraverso i suoi punti di eccellenza.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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