La proposta non mancherà di generare forti polemiche e proteste: per il Sappe (sindacato di Polizia penitenziaria), i terroristi islamici ed i loro fiancheggiatori dovrebbero essere rinchiusi nel carcere (da riaprire) dell'Asinara (oltre che a Pianosa), così come in passato le celle dell'isola erano riservate ai terroristi nostrani ed ai boss mafiosi.
La proposta di Donato Capece, segretario del sindacato, è arrivata dopo che quattro detenuti, accusati di far parte di fiancheggiare il terrorismo islamico e rinchiusi nel carcere di Rossano in Calabria, hanno inneggiato agli attentati di Parigi: “Occorre una risposta forte da parte dello Stato. Niente buonismo, bisogna agire col pugno di ferro verso persone irrecuperabili e che, espiata la pena, torneranno a commettere gli stessi reati. Il rischio che i detenuti islamisti facciano proselitismo va scongiurato. La sezione speciale del carcere di Rossano garantisce l’isolamento, ma non esclude la possibilità di contatti, che sarebbero impossibili a Pianosa ed all’Asinara”. Il sindacalista ha preannunciato che formalizzerà la proposta durante l’incontro col Capo di gabinetto del Ministro della Giustizia.
“Mai più un carcere all’Asinara – ha commentato immediatamente Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – E’ una storia chiusa, la Sardegna ha già avviato un percorso orientato al turismo sostenibile. Abbiamo attivato, in collaborazione con la Conservatoria delle coste, dei percorsi per realizzare l'albergo diffuso, un centro diving, un centro velico, un ristorante a chilometri zero, ittiturismo e altre attività legate al chartering nautico. Vogliamo che l’Asinara diventi l'emblema di uno sviluppo che porti non solo benessere economico ma anche un miglioramento della qualità della vita nel rispetto dei valori della società sarda. La Sardegna ha già dato, ha già pagato un prezzo alto alle esigenze nazionali ed è giunta l’ora che abbia una giusta e doverosa compensazione. Nessun jihadista in un paradiso terrestre, per troppo tempo sottratto alla fruibilità dei cittadini sardi e dei turisti”.
Netta contrarietà anche da parte di Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz, eletto nella circoscrizione di Sassari: “Lascia esterrefatti la proposta del Sappe. Il Ministero farebbe bene a chiarire da subito che tale ipotesi è totalmente infondata e la proposta inaccettabile e irrealizzabile. I Sardi non vogliono che una delle perle del turismo regionale torni ad essere un carcere, tantomeno per terroristi. Mi rivolgo alla Giunta regionale perchè punti finalmente a realizzare un accordo stabile con gli imprenditori locali dei trasporti marittimi e con i pescatori, affinché l'Asinara sia resa più accessibili ai tanti Sardi che ancora, a causa dei costi non sempre compatibili con la drammatica situazione del territorio, non l'hanno ancora potuta visitare”. (red)
(admaioramedia.it)
22 Comments
GiovanFrau
@admaioramedia solo menti malate possono pensare di riaprire Asinara. Dare il paradiso a chi merita l’inferno in terra!
mariano tesi
Sono dipendente dell amm.ne penitenziaria e sono un turista nautico: vorrei puntualizzare sul discorso dell'Asinara sottolineando che i sardi e i turisti possono fruire dell'isola in modo ridotto, infatti è vietato sbarcare col proprio mezzo nautico in qualsiasi posto, sono invece disponibili i pochi campi boe dove ormeggiare e raggiungere la riva con altri mezzi. I nostri amministratori dovrebbero prendere esempio dai nostri vicini francesi che sono riusciti ad istituire più parchi (mi riferisco alla Corsica) meglio controllati e meglio protetti. L'Asinara nonostante ci facciano credere il contrario era molto meglio protetta quando era carcere, ora somiglia molto più a una discarica di rottami e altri cimeli. forse fa comodo ad alcuni personaggi importanti fare escursioni e soggiorni, ma a noi turisti è concesso molto poco.
Mariano Tesi
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