E’ un fatto ormai acclarato: per i politici i social sono un pericolo, una sorta di ‘mina vagante’ pronta ad esplodere tra le loro mani da un momento all’altro. Peraltro, la velocità della comunicazione è frequentemente causa di scarsa riflessione, anche se spesso rivela i sentimenti sinceri e l’inclinazione di chi scrive. Anche i politici sardi non sono esenti da questo ‘virus’. Francesca Barracciu, in particolare, docet (tanto da essere passata ad un uso moderato e ponderato di twitter ed alle ‘dimissioni’ da facebook), ma non solo.
Casi meno clamorosi, per la minore notorietà dei protagonisti, furono quello di Gianluigi Piras, consigliere comunale Pd a Jerzu, autore di un post ‘violento’ rivolto all’atleta russa Isinbayeva, di Giovanna Tedde, assessore alla cultura del Comune di Bonorva, che pubblicò ‘auguri di morte’ per i musulmani, di Alessandro Cauli, consigliere comunale di Terralba, che appose un ‘like’ ad un post che inneggiava all’assassinio di due giovani missini a Roma nel gennaio 1978 da parte di un comando di terroristi comunisti, e di Roberta Uccheddu, consigliere comunale di Rifondazione comunista a Guspini, che augurò la morte a Berlusconi.
Ma c’è un tema che attizza particolarmente la ‘sensibilità democratica’ di una certa sinistra: l’antifascismo da sventolare pervicacemente in ogni occasione, anche quando di fascisti non si intravede neanche l’ombra. Il dibattito, nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, sulla cosiddetta ‘Legge Fiano’, che introduce il reato di “propaganda del regime fascista”, ha occupato qualche spazio anche sui social. Una legge (manca l’approvazione in Senato) che, ad oltre 70 anni dalla caduta del fascismo in Italia, prevede una condanna penale (reclusione da 6 mesi a 2 anni) per la gestualità che richiama il fascismo (‘saluto romano’) o per chi produce, distribuisce e diffonde gadget raffiguranti persone, immagini o simboli del fascismo, “aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici”. Arrivando, secondo alcuni, addirittura all’abbattimento dei monumenti eretti durante il Ventennio o all’abrasione, per esempio, della scritta “Dux” dell’obelisco del Foro Italico a Roma.
Approfittando di un post sul profilo Facebook del deputato di Fratelli d’Italia, Bruno Murgia, (“Con tutti i problemi che ci sono, discutiamo la incredibile legge Fiano, quella per cui se hai la bottiglia di vino con etichetta ‘scrausa’ del Duce in cameretta rischi qualche anno di galera. Ridicoli”), non è voluto mancare all’appello antifascista anche il deputato del Pd, Siro Marrocu, che ha voluto esibire i muscoli: “Anche io ho a casa un’immagine di Mussolini… a piazzale Loreto”.
Evocando così quella pagina vergognosa della storia italiana, definita «macelleria messicana» da uno dei capi della resistenza, Ferruccio Parri, vice comandante del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, e che portò Sandro Pertini a dire che «l’insurrezione è disonorata». Il 29 aprile 1945 i corpi di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e di quindici gerarchi fascisti, fucilati il giorno prima, vennero appesi a testa in giù nel distributore di benzina di piazzale Loreto a Milano, dopo che, nonostante le proteste del rappresentante americano Charles Poletti e del cardinale Schuster, erano stati esposti allo scempio di una folla vigliacca, che si era scatenata sul cadavere di Mussolini: calci, sputi, qualche colpo di pistola, una donna arrivò addirittura ad urinargli sul volto.
Eppure dopo decenni questi sentimenti di odio profondo ancora alloggiano negli animi di alcuni che non hanno remore a sfoggiarli anche sui social, seppure, dopo il commento di qualche navigatore contrariato, il commento del deputato Pd Marrocu è miracolosamente sparito, forse frutto di un pentimento tardivo. Essere un rappresentante dei cittadini all’interno delle Istituzioni dovrebbe invitare ad una maggiore coscienza, ma sopratutto ad uno stile più consono al ruolo. Purtroppo, anche questi inqualificabili gesti la dicono lunga sull’inutilità di alcuni imbellettamenti per un’area che, come ha detto Marcello Veneziani, ha sempre bisogno di “un Nemico Assoluto” perché “non sa vivere senza rancore verso qualcuno”.
Arsenico
(admaioramedia.it)
11 Comments
Salvatore Cuboni
Siro Marroccu, non ti vergogni quando al mattino ti guardi allo specchio!!! Nascondi ai tuoi nipotini le immagini vergognose di Mussolini a testa in giù opera dei “compagni” criminali comunisti!!! Il 90% dei comunisti della prima ora, avevano le mani callose dagli applausi rivolti a Mussolini Fix!!!!
Cosimo Naitana
L’immagine dell’incoerenza degli italiani, ipocriti con la memoria corta
Gino Baldinu
avessero appeso Stalin penso che milioni di persone sarebbero ancora vive.
Stefano Pes
Penso da tempo che Siro Marroccu non sia una persona intelligente e oggi ne ha dato una ulteriore dimostrazione ……l unico impresentabile è questo signore che fa parte del Pd il partito che ha affossato L’Italia…
Gianfranco Cabras
…intanto pur con tutti i suoi aspetti negativi il ventennio e’ parte della storia e ancora oggi si possono vedere le opere. Anche del comunismo si posson vedere le opere ….
Roberto Sitzia
Si …sono sotto gli occhi di tutti !! 😉
Roberto Esu
Io sono un antifascista però penso che;se in Italia appendessero a testa in giù tutti i ladri che sono stati al governo faremo il giro de mondo. Vero…… onorevole.
Diego Schirru
Sarebbe appeso pure il politico nostro conterraneo, stanne certo
Giuseppe Casti
Oggi in particolare e per molti in generale, l’antifascismo, giusto di per se, è semplicemente un meccanismo facile facile attraverso il quale si vuole passare per quelli che stanno dalla parte giusta, in ogni dove. È uno sfruttamento poco dignitoso del dolore.
Alessandro Ricciardi
da che pulpito…!! 😂
Stefano Congiu
“Esiste oggi una forma di antifascismo archeologico che è poi un buon pretesto per procurarsi una patente di antifascismo reale. Si tratta di un antifascismo facile che ha per oggetto ed obiettivo un fascismo arcaico che non esiste più e che non esisterà mai più. (…) Ecco perché buona parte dell’antifascismo di oggi, o almeno di quello che viene chiamato antifascismo, o è ingenuo e stupido o è pretestuoso e in malafede: perché dà battaglia o finge di dar battaglia ad un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non può più far paura a nessuno. Insomma, un antifascismo di tutto comodo e di tutto riposo”. (cit. Pier Paolo Pasolini)