Non si sono ancora concluse le Primaries, le primarie nazionali sarde indette dal Partito dei Sardi, che dopo il 16 dicembre incoroneranno un candidato alla carica di Presidente della Regione, ma la campagna elettorale di Paolo Maninchedda, quasi certo vincitore della consultazione, è cominciata suonando la grancassa in faccia ad un suo ex alleato.
Il percorso tracciato è quello dello smarcamento dall’uscente Giunta Pigliaru, dalla quale, col fiuto che lo contraddistingue da anni nell’annusare il vincitore di turno, si è dimesso nel mese di maggio dello scorso anno. Il tema scelto, primo nella scaletta degli orrori dell’Esecutivo uscente, la sanità, settore nel quale l’assessore Arru ha collezionato un discreto numero di figure impareggiabili e di danni incommensurabili. Il pretesto è arrivato dal verdetto sulla spesa sanitaria che, ieri, ha diffuso la Corte dei conti, bacchettando la Regione per non aver controllato adeguatamente, da anni, la spesa ed aggiunge Maninchedda: “I servizi sono peggiorati, il dominio politico della sanità è aumentato anziché diminuire”.
Poi si rivolge personalmente al presidente Pigliaru, accusandolo senza infingimenti: “Abbiamo iniziato questa legislatura all’insegna dell’efficienza e della meritocrazia e tu hai assistito senza battere ciglio alla partecipazione di due ex capi di gabinetto dell’Assessorato della sanità alle selezioni per strutture complesse, conclusasi puntualmente con la loro vittoria; hai assistito alla partecipazione dell’attuale Direttore generale dell’Assessorato della Sanità alla selezione per la direzione dei distretti ospedalieri, puntualmente congelata non si sa bene in attesa di che cosa”.
Ma anche sull’Ats l’ex alleato di Soru, Capellacci e Pigliaru ha qualcosa da dire: “Hai voluto più di ogni altro la nomina di Moirano alla direzione come garanzia dell’autonomia gestionale rispetto alla politica e il risultato è sotto gli occhi di tutti, con l’impudente pubblicazione del bando per i primariati guarda a caso sotto elezioni, una cosa degna della peggiore tradizione cattocomunista di dominio delle istituzioni”. Maninchedda riconosce a Pigliaru una “consueta abilità scansatoria”, rinfacciandogli di aver assistito in silenzio alle “vigliacche accuse di clientelismo mosse nei nostri confronti negli anni scorsi” e di aver fatto finta di niente nel campo della sanità al “dominio politico, che dovevi impedire e bloccare perché avevi il potere di farlo”.
Quindi il capitolo Partito democratico, al quale Pigliaru si è iscritto pochi sei mesi fa: “Come un soldato che va a Dunkerque, mi avevi detto”, ha ricordato il leader del Partito dei Sardi, chiedendo a Pigliaru: “Ti sei integrato nei poteri esistenti o riesci ancora a vederne il puzzolente marciume che emana da loro e del quale non mancammo di parlare anni fa?”. Quindi, l’affondo finale: “Sotto il tuo governo si è affermato un sistema di potere inefficiente che il prossimo governo della Sardegna non mancherà di adottare e far proprio per fare esattamente le stesse cose sbagliate ma a proprio vantaggio. In sanità, il tuo governo, lascia in eredità una ragnatela di dominio dell’uomo sull’uomo, ha insegnato che per fare carriera si deve fare militanza politica, ha distrutto ogni meritocrazia e l’ha sostituita con la zerbinocrazia”.
Alle elezioni mancano ancora più di due mesi e Paolo Manichedda non mancherà di stupirci con rivelazioni speciali
Arsenico
(admaioramedia.it)
One Comment
Ettore Gasperini De Orange
“L’ ASSO – LO PIGLIARU TUTTO NELLA VECCHIA MANICHEDDA DEL GIOCO SARDEGNA – NON E’ FRANCA – DA GESTIRE”!!!