Dopo aver umilmente confessato (in uno slancio di umanità che raramente si può vedere in cotanto elevato funzionario dello Stato) che sul tema dell’immigrazione la Sardegna ‘è alla frutta’ (ha omesso solamente di individuare i responsabili), il prefetto Giuliana Perrotta ha improvvisamente deciso, prima che la situazione le sfugga di mano, di cambiare strategia e di tornare a vestire i ‘panni grigi ministeriali’, accantonando anche quel gentile sorriso che l’aveva caratterizzata fino ad oggi.
Le preoccupazioni non mancano: non ci sono più strutture che possano accogliere gli immigrati; da Roma non arrivano i soldi per le cooperative che gestiscono l’accoglienza (gli ultimi pagamenti sono di aprile) ed alcune minacciano di chiudere; il Dipartimento Immigrazione ha chiaramente identificato la ‘destinazione Sardegna’, come una meta privilegiata dove far sbarcare migliaia di immigrati; la probabile costruzione di una tensostruttura fissa al Porto di Cagliari che non mancherà di generare proteste politiche e sociali. Perciò, il ‘braccio operativo’ del ministro Alfano a Cagliari ha deciso di salire in cattedra e di fare la voce grossa, bacchettando i ‘cattivi’ di turno.
Lo ha fatto senza mezzi termini nella riunione di ieri con alcuni amministratori locali sul tema degli interventi “volti a favorire percorsi formativi indirizzati ai soggetti minorenni stranieri, al fine di promuovere più compiuti processi di integrazione dei giovani migranti giunti in questa Provincia”, così recitava il comunicato di piazza Palazzo. La sua bacchetta si è indirizzata soprattutto sull’Anci (il presidente Scano aveva osato dire che “la temperatura sta salendo, ognuno deve fare al meglio la sua parte”) e su quei sindaci che non collaborano e perciò cavalcherebbero addirittura “posizioni razziste, retrive e reazionarie”. Parole che certamente non compaiono nel comunicato ufficiale della Prefettura, ma che le orecchie dei presenti ricordano e che rischiano di acuire il conflitto tra le Istituzioni, perché i primi cittadini a cui si riferisce il prefetto Perrotta non sono altro che amministratori liberamente eletti che si fanno portavoce dei timori, delle esigenze e delle proteste dei propri cittadini. Sindaci che ormai si sentono abbandonati dallo Stato, che proprio la loro bacchettatrice rappresenta.
Stesso trattamento con ‘bacchetta’ che aveva riservato al Primo cittadino di Monastir. Dopo aver deciso di utilizzare l’ex Scuola della Polizia Penitenziaria come struttura per l’accoglienza e le conseguenti proteste dei cittadini, che hanno avuto il punto critico nell’attentato incendiario di lunedì notte, in una lettera al sindaco Murru si è lamentata delle “non fondate obiezioni” dell’Amministrazione comunale e delle “generiche affermazioni rilasciate ai mass media”, contrapponendo al Sindaco di Monastir che, invece, “molta parte della società sarda e tante istituzioni coinvolte hanno dato prova di saper praticare, a differenza di altri, i doveri di solidarietà e di leale collaborazione che devono contraddistinguere un corretto approccio al fenomeno dell’immigrazione”.
“La invito – si può leggere nella lettera – anche nella sua qualità di Ufficiale di Governo da Lei rivestita a volgere una corretta ed esaustiva informazione della popolazione al fine di evitare che i toni di un civile e costruttivo confronto possano in qualsiasi modo essere strumentalizzati a fini illeciti o alimentare paura ed allarme ingiustificato”. Ai sindaci non resta che cedere la rappresentanza dei propri cittadini nelle mani di un funzionario ministeriale, abdicando anche all’ultimo anelito di sovranità popolare.
Arsenico
(admaioramedia.it)
25 Comments
FaberSardo
La gestione dell’immigrazione in Sardegna è critica.
ARSENICO racconta che il Prefetto sale in cattedra e… https://t.co/1gySLzbO7T
Vanni Frisciata
A cosa serve spendere soldi dei cittadini per promuovere un processo di integrazione per dei clandestini che sono in attesa di essere rimpatriati??
Carlo Deiana
Loro non hanno nessuna intenzione di rimpatriarli, lo faremo noi quando le cose cambieranno. È solo questione di tempo, nulla è per sempre.
News24_it
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webnauta59
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arsenico2015
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SardegnaToday
ARSENICO, Il Prefetto sale in cattedra e bacchetta i sindaci
Dopo aver umilmente confessato (in uno slancio di… https://t.co/56TExOE5X9
Stefano Ciampani
vota il pd il prefetto?
Sara Puddu
Sono tutti di sx!!!!!!
Marcello Murgia
Portali a casa tua prefetto!!!!
Pina Tocco
Se li porti tutti a casa sua.
Marina Usai
Se li porti a casa sua…
Marcello Corda
il fatto e questo ,questi clandestini ,vengono portati nei centri di accoglienza e poi cara Prefetta li lasciate cosi allo sbando senza nessun controllo ,fanno tutto quello che vogliono violentano ,rubano pestano gli anziani .Per questo e ora di finirla noi non li vogliamo e basta puoi bacchettare tutto quello che vuoi ,e visto che dovresti conoscere la legge ,la devi mettere in funzione rimpatrio non ce ne stanno più ,va ha finire che ci dobbiamo compromettere noi per colpa vostra e credo che non passerà molto tempo ,dopo tutto quello che si sta verificando con questi clandestini ,mandateli indietro non ci fanno niente ,la Sardegna deve essere libera non un campo di concentramento come sta succedendo : E non deve dire che la sindaca sta dando informazioni non giuste perché lo vede anche un cieco cosa sta succedendo .
Angelo Sanna
Fuori i morì dalla Sardegna
Steffy Zoe Paludo
Sì bacchettasse le mani visto che ormai sono in sovrannumero
Steffy Zoe Paludo
Tendopoli nel giardino
Tiziana Murru
La prefetta dovrebbe tacere, abbiamo una situazione di crisi e miseria in Sardegna e lei si preoccupa dei clandestini. Vergogna
Carla Lai
Vergognoso
Tutto questo grazie a chi ci governa
Scusate non ci governa
Prende ordini da Renzi e ha svenduto la sua terra
Walter Ximenes
Ma un Sindaco, eletto democraticamente dal Suo Popolo, deve subire un ingiusto diktat da un funzionario imposto da Roma ???
Populu Sardu insorgi…
Marcella Sainas
La prefetta li ospiti a casa sua.
I sindaci non sono obbligati ad accogliere chi sta meglio dei Sardi.
Antonino Cambarau
Sindaci ma mandatela dietro la lavagna o meglio fuori dall’aula
Antonio Piras
Angelo P.
Articolo ben scritto…chiaro nell’indicare i singoli ruoli. Se ho capito bene:
1. gli amministratori locali hanno delle responsabilità derivanti dal loro ruolo di rappresentanza, nonchè da Ufficiali di governo, ruolo che esercitano benissimo, evidenziando, in primis, i problemi che questo straordinario afflusso di migranti sta creando nel nostro territorio.
2. i cittadini manifestano, esprimendo, così come previsto dalla nostra democrazia, le proprie opinioni.
3. il Prefetto, quale rappresentante del Governo, espleta le sue funzioni di coordinamento sul territorio.
Tenendo conto di ciò, i migranti continueranno ad arrivare nella nostra terra, come su tutto il territorio nazionale. Quindi, al di là di identificare vittime o carnefici, credo sia opportuno trovare una scelta condivisa per gestire al meglio questo flusso migratorio e non puntare il dito contro nessun maestro che in realtà, come tutti, sta facendo semplicemente, il proprio lavoro cercando di trovare una soluzione per non restare fermi a metà del guado.
Pierfrancesco G.
L’immigrazione è sempre un tema così facile da aggredire con la solita dialettica populista.
Quindi ecco i poveri amministratori locali, legalmente eletti, lottare contro questo stato maresciallo e le sue pretese; ma di cosa stiamo parlando?
Nessuno vuole affrontare la questione immigrazione, ma la questione immigrazione non la si può raschiare via con l’invettiva; forse non è chiaro, ma un compromesso DEVE essere raggiunto, una soluzione DEVE essere trovata… perché questa “questione” non vuole un referendum e 5 passaggi dalle camere, questa “questione” sta per invadere porti stazioni e piazze.
Invece si fa ostruzionismo, ed anche chi conosce meglio la soluzione e potrebbe contribuire praticamente preferisce tacere… perché certo, elettorato uber alles.
Ed è forse pertinente allora l’immagine di una maestrina che bacchetti questi ragazzini che di fare i compiti proprio non ne hanno voglia… forse ve ne è proprio bisogno! Ma io preferisco immaginare che non sia questo il caso, e che il prefetto ed i suddetti eletti amministratori, stiano semplicemente lavorando per la Sardegna secondo i loro mandati ed al meglio delle loro capacità.
Alessandro Melis
I Sindaci dovrebbero ricordare al Prefetto che nel loro territorio il Sindaco è la massima autorità e in quanto tale e lei sig. Prefetto che si mette al servizio del Sindaco e non il contrario