Lo scorso anno, 1.700 arrivi si superarono con il quinto sbarco, quello del 26 giugno. Oggi, con gli 816 appena arrivati al molo Ichnusa del Porto di Cagliari, traghettati dalla coste libiche a quelle sarde a bordo della famigerata ‘nave-taxi’ norvegese Siem Pilot, si è giunti a quota 1.718. Ed è appena il 18 aprile. Ci aspettano almeno altri cinque mesi di buone condizioni meteomarine e continuando così è difficile o forse è meglio non immaginare cosa deriverà anche per la Sardegna dalla dissennata gestione della politica dell’accoglienza realizzata dall’Unione europea e dal Governo nazionale.
E quello Regionale che fa? Sul tema, Pigliaru e soci di maggioranza hanno sempre parlato poco, dimostrando una ‘coda di paglia infuocata’. Anzi, l’unica volta che il Presidente si era lamentato (settembre 2016), dopo l’arrivo di 617 immigrati, con un timido accenno di dissenso e preoccupazione, appena 24 ore più tardi le ‘tre scimmiette’ del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno dimostravano di non aver sentito, visto e parlato, inviando in Sardegna altri 940 ‘ospiti’. Perciò, a buon intenditor, poche parole…
Intanto, però, in viale Trento si erano preoccupati di lanciare il bando Diamante Impresa per favorire la crescita dell’occupazione degli immigrati (tra i destinatari, anche richiedenti asilo e rifugiati) con la promozione dell’imprenditorialità, finanziato con due milioni di euro di fondi europei. Ma anche “opportunità” (come le ha chiamate l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura) per gli immigrati nel Microcredito oppure finanziamenti ‘privilegiati’ per le associazioni di promozione sociale destinati a progetti rivolti a questa categoria considerata ‘svantaggiata’.
Infine, nell’ultima Finanziaria, recentemente approvata in Consiglio regionale, la Giunta Pigliaru ha stanziato (articolo 5) 520.000 euro in totale (alla faccia di chi sostiene ancora che l’accoglienza non abbia costi per le casse nazionali e regionali) per “l’attuazione del piano 2017 per l’accoglienza dei flussi migratori, con riferimento alle attività di accoglienza in porto, alla protezione di minori stranieri non accompagnati e alle attività urgenti di primo rifugio ed integrazione” e per “il potenziamento del sistema della governance regionale sul tema dell’accoglienza dei migranti attraverso la realizzazione di progetti rivolti alla formazione del settore dell’accoglienza dei richiedenti asilo”. Ancora tanti soldi per alimentare un ‘affare’ che sembra non conoscere fine.
Arsenico
(admaioramedia.it)