In tanti si sono scagliati contro il piano di recupero e di valorizzazione dell’ex colonia marina di Funtanazza, appena approvato dalla Regione, che sarà realizzato dalla società Riva di Scivu, amministrata da Emanuele Soru, fratello di Renato Soru. Grazie a questo progetto, però, abbiamo finalmente scoperto che esiste un gemello ambientalista dell’Europarlamentare.
Quello che, nel 2002, evidenziò come “la Sardegna cinquant’anni fa non aveva nemmeno un albergo”, “convinto che se fosse rimasta così oggi il suo valore turistico sarebbe decisamente superiore”, avendo nella sua testa un turismo che “non prevede alberghi o cemento, ma qualcosa di compatibile con l’ambiente circostante”.
Aveva un’idea di Sardegna molto romantica… “Quella degli spazi infiniti, priva di tracce di antropizzazione, ricca di risorse altrove introvabili, e per questo preziose: il buio, il silenzio” (2003), perché “i turisti cercano gli spazi liberi, ampi, naturali, non inseguono la casa, le case, il cemento. Quel patrimonio lo utilizzi solo una volta, one shot, un colpo e basta”. E soprattutto era diffidente verso gli ‘affaristi’: “Il turismo non può essere lasciato in mano alle decisioni dei singoli imprenditori o dei singoli immobiliaristi. E‘ una risorsa talmente importante che invece deve essere valutata in un’ottima di un sistema regionale. Non si deve pensare al ritorno economico della singola impresa per un breve periodo, ma per un ritorno di lungo periodo per l’intera economia regionale” (2003).
Un ambientalista tutto d’un pezzo, scevro dal ricatto occupazionale: “Bisogna finirla con il ricatto, un posto di lavoro uguale un albergo. Non so come si può pensare di lasciare ai figli casa e garage e non un ambiente intatto” (2003). Tanto appassionato da ergersi, per coerenza, a capofila dell’ecologismo sardo (marzo 2004), addirittura nella sala di una delle sedi del capitale (Credito industriale Sardo): “Che il modello di sviluppo costiero turistico sia sbagliato, credo che non ci sia più nessuno che non possa dirlo, lo dicono tutti, lo dice anche il centrodestra. L’unica cosa e l’unica differenza sarà non tra chi dice una cosa diversa, ma tra chi dice una cosa e chi poi la mette in pratica”. Tanto apprezzato da meritarsi la nomina, nel marzo 2007, di “Ambasciatore della Costa” nell’ambito del Mediterranean action plan (Map).
Purtroppo, questo gemello ecologista si dev’essere trasferito all’estero a cercar fortuna e miglior sorte ai suoi proclami, lontano da Funtanazza, Sa Illetta, Is Cuccureddus e Bonaria. Con buona pace dei Sardi, che potranno segnalarlo per una prossima puntata di una nota trasmissione televisiva…
Arsenico
(admaioramedia.it)
21 Comments
Romano
Cinquant'anni fa la Sardegna ne aveva di alberghi, che sta cianciando quello che lo dice? A Stintino andavo da Pellegrino, a S.Teresa di Gallura Canne al Vento, ad Arzachena il Fibj, mi sembra, a Tortoli altri due, cosi come a Lanusei, a Tempio Pausania, ad Olbia, ad Oristano con l'Eleonora, a Nuoro, con il bellissimo Panorama dell'Ortobene dell'Esit, come a San Leonardo, a Macomer con il Motel Agip, e cosi via a Porto Torres, Sassari, Tempio, a Carbonia con l'Hotel del periodo fascista, a S.Antioco, Carloforte, e via di seguito.
Certo non c'erano gli alberghi vicino al mare come quelli nati successivamente e che hanno contribuito ad arricchire la Sardegna con il turismo. In Costa Smeralda sono nati degli alberghi, come il Pitrizza, con diverse villette indipendenti intorno al corpo centrale, ma fino a pochi mesi fa nessuno sapeva che potevano nascere degli alberghi con delle costruzioni satelliti in giro che, invece di chiamarle ville, vengono denominate Suite.
Eleuterio Sale
Pare che sia scivolato sulla riva di scivu…..
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