Duecento giorni per salvarsi e 750 milioni di euro in mano: sono i numeri per Alitalia, l’ex compagnia di bandiera, oggi in mano ai commissari liquidatori chiamati a trovare il miglior offerente per rimetterla in sesto.
Dall’altra la prossima continuità territoriale aerea tra la Sardegna e i principali hub aeroportuali della Penisola, Roma e Milano (e forse altri), potrebbe dare l’addio alla tariffa unica, tutto questo sta già avendo ripercussioni negative dal punto di vista economico e non solo sulla nostra Isola. Già molte delle nostre aziende hanno ricevuto la cancellazione di prenotazioni per i mesi di novembre e dicembre, a causa della impossibilità a prenotare voli Alitalia da e per la Sardegna dopo il 27 ottobre. Tutto questo, insieme all’incertezza del futuro di Alitalia e quindi della continuità territoriale, va contro ed annulla gli sforzi che tutti stiamo producendo, compresa la Regione stessa con i bandi per la destagionalizzazione, per cercare di incentivare una nuova stagionalità affinché la Sardegna diventi un attrattore non solo nei mesi strettamente legati al turismo balneare.
Lancio un appello rivolto a tutte le forze politiche, associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali: mobilitiamoci tutti insieme, la Regione non agisca da sola, questo è il momento propizio perché il governatore Pigliaru in persona chieda al Governo di trovare una soluzione nell’immediato, ad iniziare dal suggerire ai commissari Alitalia di consentire la vendita dei voli anche dopo la data fatidica del 27 ottobre. Infatti la previsione più attendibile è che si stia procedendo verso una proroga e comunque si tratterebbe di dover procedere ad una semplice, quanto inevitabile riprotezione dei passeggeri su altri vettori.
E’ stato nominato un ministro sardo, Paolo Savona, un ministero, quello degli Affari europei, chiave per occuparsi di questo tema e quindi risolvere il problema della continuità territoriale, senza una soluzione il rischio è che questo potrebbe aprire una fase di incertezza tipica del libero mercato dove le compagnie tutte sarebbero libere di aprire o chiudere le rotte a loro piacimento, di imporre gli slot e di praticare libere tariffe. Se oggi in Europa esistono più di 30 validi regimi in continuità territoriale non vediamo perché anche la Sardegna non riesca a trovare una struttura rispettosa delle linee guida Ue.
Alberto Bertolotti – Presidente Confcommercio Sardegna
(admaioramedia.it)