La Sardegna nel 2017 ha superato 14 milioni di presenze. L’alimentazione rappresenta (circa) 10 euro di costo al giorno, per presenza, nel settore alberghiero. Cioè 140 milioni di fatturato.
Ebbene, il 90 – e dico il novanta – per cento di questa spesa alimentare arriva da fuori. Il principale fornitore è un gruppo emiliano, la Marr, della famiglia Cremonini, leader in Europa nel settore della distribuzione alimentare agli alberghi. I quali fanno solo il loro lavoro: comprano dove trovano le occasioni migliori e i fornitori più efficienti. Per capirci fatturano 2 miliardi l’anno: il doppio del pil agricolo sardo.
La Sardegna non è efficiente. Anche perché non ha un governo in grado di mettere a discutere insieme le aziende locali – caseifici, salumifici, produttori ortofrutticoli – e i gruppi d’acquisto, come la Marr appunto, dicendo loro “badate bene che in Sardegna dovete comprare prodotti sardi”. Un’operazione trasparente di normale politica economica. Invece ciò non avviene. Così i piccoli produttori sardi (anche i nostri caseifici, per capirci, sono dei nani rispetto agli industriali caseari del nord e non hanno nessun potere di contrattazione) restano fuori dal gioco. E 140 milioni di fatturato agricolo vanno a finire fuori dall’Isola. Una vergogna assoluta.
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)