Per Coldiretti Sardegna, il tempo concesso al presidente Pigliaru, che aveva convocato i vertici dell’organizzazione, per risolvere la vertenza agricola è scaduto: “La tregua è finita. Non c’è più tempo da perdere e non è più possibile derogare. Siamo pronti a scendere in piazza perché la situazione si è ulteriormente aggravata”, ha detto il presidente Battista Cualbu.
“Oltre ai premi bloccati ci ritroviamo con tantissime aziende agricole che stanno ricevendo le lettere di Agea per restituire i premi comunitari – ha spiegato il direttore Luca Saba – Richiedono indietro i soldi per via del refresh che considera terreno non eleggibile (dunque non beneficiario dei premi comunitari) quello sotto chioma e quello occupato dalla macchia mediterranea. Un problema che sottolineammo già da tempo ed in particolare sette mesi fa, il 19 novembre durante una conferenza stampa a Nuoro.”
In quell’occasione, Coldiretti denunciò il pericolo della restituzione dei soldi: “Cercammo la collaborazione di tutto il mondo politico sardo – ha ricordato Cualbu – Ma non trovammo quello dell’Assessorato all’Agricoltura che ci tacciò di allarmisti per un problema sotto controllo. A distanza di pochi mesi la situazione è precipitata e adesso ci ritroviamo con le lettere che chiedono indietro i soldi”.
“E’ necessario – hanno concluso – che il Presidente si faccia portavoce a Roma per delegare all’ente sardo Argea alcune competenze che gli consentano di sbloccare direttamente da Cagliari le anomalie riscontrate nelle pratiche”. (red)
(admaioramedia.it)