L’11 luglio la Giunta regionale ha annunciato il suo progetto di Agenzia sarda delle entrate (Ase): “E’ un impegno preso in campagna elettorale – aveva sottolineato il presidente Pigliaru – Un passo importante, frutto del lungo lavoro che io stesso ho iniziato quando ero assessore, e devo dire che quel lavoro non fu inutile”. La proposta è attualmente on line sul sito Sardegna Partecipa e fino a sabato 25 luglio si potranno esprimere opinioni ed inviare suggerimenti sul disegno di legge, prima che torni in Giunta per l’approvazione definitiva.
Nei giorni scorsi, in un’intervista a “Sardinia Post”, l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha spiegato la sua idea di Agenzia, alimentando un dibattito a distanza con l’ex governatore Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, che gli ha risposto sul suo profilo facebook.
“L’Agenzia regionale delle entrate esiste già in Friuli e in Trentino – ha detto Paci – Ovvio che il Governo è libero di trattare la Sardegna in modo diverso e negarci l’Ase. Ma non vedo la ragione. Roma, come è giusto che sia, guarda alla conformità legislativa della proposta e l’Ase è perfettamente in linea coi i poteri che possono essere assegnati a una regione con specialità statutaria”.
“Né in Friuli né in Trentino – ha ribattuto Cappellacci – esiste o è mai esistita una Agenzia regionale delle entrate (le loro compartecipazioni sono prima incassate dall’agenzia statale delle entrate e poi riversate nelle casse regionali, come peraltro già accade in Sardegna per l’irap e l’addizionale irpef). In quei territori l’attività di riscossione e di controllo dei tributi erariali è più che mai accentrata nelle mani dello Stato”.
“La Regione potrà incassare direttamente i cosiddetti tributi propri, ovvero l’Irap (tasse alle imprese) e le concessioni (per esempio sui litorali) – ha aggiunto Paci – Per quanto riguarda le imposte devolute, cioè quelle statali ma sulle quali la Sardegna ha diritto alla compartecipazione in quando Regione a statuto speciale, puntiamo a un accordo con lo Stato per saltare il passaggio a Roma e riscuotere subito le quote che ci spettano”.
“Peccato che i tributi derivati (Irap e addizionale), quelli propri, quelli derivati dall’agenzia statale delle entrate, quelli propri dai contribuenti (oggi, peraltro, i tributi propri sono praticamente inesistenti o quantomeno molto marginali) sono già versati direttamente nelle casse regionali – ha ricordato Cappellacci – Se si vuole soltanto che il gettito riscosso dall’Agenzia statale delle entrate venga riversato direttamente in Regione non ci sono problemi. Premesso che i vantaggi sarebbero accompagnati da alcuni svantaggi, bisognerebbe (e basterebbe) fare come si è fatto in Trentino e in Friuli, che chissà perché non hanno agenzie regionali delle entrate, ossia occorre semplicemente aggiornare le norme di attuazione prevedendo le nuove forme di riversamento”.
“Da un punto di vista conoscitivo – ha spiegato Paci enunciando l’utilità dell’Ase – la Regione potrà migliorare, anche nell’immediato, l’andamento dei tributi e potrà redigere bilanci di previsione sempre più precisi”.
“Peccato che dica una cosa e ne faccia un’altra – ha evidenziato Cappellacci – All’art. 9 del disegno di legge, nonostante sia stato soppresso il Servizio Entrate, si prevede infatti che il monitoraggio e la verifica delle entrate tributarie e lo studio della normativa fiscale restino in capo alla direzione generale dei Servizi Finanziari. Insomma è il solito annuncio di una Giunta tutta teoria (sbagliata) e zero pratica. È il solito gioco delle tre carte”. (red)
(admaioramedia.it)
5 Comments
Suhel Ahmed
Ad me
Silvano Marcias
Siete una comica. Sembrate un russo e un americano. Fate ridere la Sardegna muore e voi a polemizzare
Alle prossime elezioni un Alieno alla Regione!!
Mario Casula Dlf
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Sesetta Loviselli
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