Il 14 giugno saranno in sciopero generale per la terza volta in un anno, con un grande sit-in davanti al palazzo della Regione, per manifestare il disappunto sulla vertenza, accompagnati da un numero consistente di sindaci consapevoli della catastrofica situazione. Infatti, i dipendenti dell’agenzia Forestas, che sono ‘dipendenti regionali’, si ritengono scippati dei loro più importanti diritti e per questo hanno costituito un associazione, il Sadirs Forestas, formata solo da dipendenti (operai, impiegati e quadri) per provare a rappresentarsi autonomamente.
Tra le motivazioni dello sciopero, c’è la Legge 8 del 2016. Proprio quella che invidiata da tutta Italia, quella che avrebbe dovuto rilanciare il settore forestale. Nell’articolo 48 si fa riferimento ai dipendenti, chiarendo un inquadramento contrattuale che va a contrastare con la natura della legge stessa. Perché ad un agenzia regionale dovrebbe essere applicato un Ccrl (Contratto collettivo regionale di lavoro), quello che hanno tutte le agenzie regionali sarde. Oltretutto i conti sono fatti: la Regione stessa ammette che il costo del passaggio di contrattazione sarebbe irrisorio. Il Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale e agraria, invece, è completamente inapplicabile in 20 articoli, proprio perché va a scontrarsi con l’inquadramento pubblico rendendo qualsiasi operato del personale una mera utopia. Ai lavoratori di Forestas non viene applicata la tabella economica 2010/12 , perché è sopraggiunto il blocco della contrattazione del pubblico impiego intenzionalmente voluto a loro discapito. Sono ancora fermi alla contrattazione 2007.
Per quale motivo le parti politiche e sindacali hanno fatto fronte comune affinché si continui ad applicare un contratto nazionale non funzionale? Forse per risparmiare 6,5 milioni di euro annui dalle retribuzioni dei dipendenti? Che, peraltro, non si sono mai sottratti ai vari confronti nei tavoli tecnici con assessori e sindacati, assai illusori visto che non si prende atto della gravità della situazione imminente, come la campagna antincendio. Desta non poche preoccupazioni per il susseguirsi di forti perturbazioni e la quasi mancata prevenzione che ogni anno si metteva in atto tempestivamente e che quest’anno non si è potuta svolgere per mancanza non di professionalità competenti ma di giusti inquadramenti, lasciando sul territorio una quantità di combustibile importante. Tutto il personale stabilizzato dal 2010 ad oggi è stato demansionato, annullando di fatto ogni qualifica e specializzazione acquisita nel tempo. L’Inps nazionale ha, con più note, precisato che l’applicazione del Contratto collettivo regionale di lavoro non darebbe problemi di alcun genere alla riassunzione annuale del personale a tempo determinato o al diritto di percepire la relativa disoccupazione agricola.
Il Ccrl risolverebbe la maggior parte dei problemi sia per i lavoratori che per il datore di lavoro, e molti dei problemi oggi presenti, come l’attribuzione di mansioni superiori, sparirebbero. Sadirs Forestas sta provando, con grande sacrificio personale e risorse esigue, a far arrivare questo messaggio in tutta la Sardegna, perché tutti, come cittadini, siamo consci del fatto che dobbiamo gestire il territorio nel migliore dei modi perché rimarrà un giorno ai nostri figli e nipoti. Non riusciamo a capire perché la Giunta regionale continui ad ostinarsi a voler applicare ad una pubblica amministrazione (Forestas) un contratto degli addetti alle sistemazioni idraulico-forestali inapplicabile, che crea moltissimi problemi nella gestione del personale. Vogliamo pensare che la politica si sia presa una lunga pausa di riflessione per capire se effettivamente il contratto regionale aiuterà l’agenzia Forestas a funzionare meglio. A meno che non ci siano altri motivi…
Francesca Orrù – Segretaria provinciale Nuoro Sadirs Forestas
(admaioramedia.it)