Il negoziato sui nuovi confini marittimi tra Italia e Francia è cominciato nel 2006 col Governo Prodi. Poi, Mario Monti lo ha ripreso nel 2012 e, lo scorso 21 marzo 2015 a Caen in Normandia, il Governo Renzi, con la firma del ministro degli Esteri Gentiloni (nella foto @Maedi), lo ha chiuso. Uno scambio di territori, nel quale la Sardegna perde a vantaggio della Francia un pezzo di mare al nord, mentre l’Italia amplia la sua sovranità marittima nel Canale di Corsica, al largo delle isole d’Elba e Capraia. Il caso è appena scoppiato in Sardegna, ma già a gennaio era successo qualcosa: la Guardia costiera francese aveva sequestrato un peschereccio ligure, che, secondo loro, aveva violato il nuovo trattato, ratificato però solamente da Parigi, non ancora da Roma e perciò non ancora valido. In quell’occasione, l’eurodeputata del Pd, Renata Briano, ex assessore regionale ligure dell’Ambiente e componente della Commissione pesca a Strasburgo, aveva sollevato il caso nel Parlamento europeo. Poi, anche alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle avevano rivolto un’interrogazione ai Ministri della Difesa e degli Esteri. Nei giorni scorsi, l’episodio che ha coinvolto un peschereccio sardo bloccato dalle autorità francesi.
Questa mattina, una trentina di pescherecci di diverse marinerie si sono riuniti all’alba nel porto di Golfo Aranci ed hanno esposto uno striscione bianco (“No mare di Sardegna alla Francia”), protestando perchè la porzione di mare ceduta è ricca di risorse ittiche. Con loro anche il deputato di Unidos, Mauro Pili: “Se non sarà revocato, la settimana prossima bloccheremo quello specchio acqueo. Non solo non sono state sentite le Regioni interessate, ma non sono neppure state coinvolte le categorie dei pescatori, che oggi si vedono vietare un tratto di acque internazionali, cedute alla Francia, uno specchio acqueo molto importante per la loro attività”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino: “L’ennesimo provvedimento calato dall’alto dal Governo nazionale a danno della Sardegna, al quale fa eco il mutismo istituzionale della Regione. Un’azione che rischia di penalizzare sempre di più la categoria dei pescatori sardi, già messa a dura prova da una crisi senza precedenti, da un continuo aumento dei costi e da una serie di incombenze burocratiche che di certo non facilitano chi tutti i giorni sfida il mare per guadagnarsi da vivere. Serve che il Governo faccia subito chiarezza, tra smentite di partito e risonati conferme rischiano di sparire le zone più pescose al largo della Liguria e della Sardegna. È sconcertante come tutto quello che stava accadendo sia rimasto nell’ombra sino a quando alcuni nostri pescherecci non sono stati bloccati dai francesi facendo emergere il problema. Mi auguro che la Regione faccia, almeno in questa occasione, sentire la sua voce a tutela di un’attività produttiva tra le più economicamente e socialmente importanti per la nostra isola”. (red)
(admaioramedia)
15 Comments
CambaGigi
RT @admaioramedia: ACCORDO ITALIA-FRANCIA, Modifica ai confini non piace ai pescatori. Fasolino: Lo Stato faccia chiarezza https://t.co/YiE…
Gianfranco Ghironi
Trovo la vicenda di una gravità inaudita. Sono stati danneggiati gravemente non solo i pescatori, le loro economie familiari e locali, ma, più in generale tutti i sardi. La RAS, con Pigliaru e Ganau "in primis" e i nostri parlamentari, a qualsiasi partito appartengano, chiedano immediati chiarimenti e la revoca di un tale vergognoso trattato di cessione unilaterale della sovranità territoriale e non solo, che lede la dignità della Sardegna e danneggia ulteriormente la nostra già critica economia isolana. Altrimenti, ci si dovrà attrezzare per una civile ma decisa e massiccia protesta verso le autorità competenti, non solo con le petizioni, ma anche tramite specifiche mobilitazioni popolari. Roba da matti! :-/
Francesco Cubadda
Miserabili venduti!
Giampaolo Marchi
Oggi ho imparato qualcosa sulla teoria della relatività.
Due ministri in esecuzione di un negoziato (nato con Prodi e giunto a conclusione con Renzi) firmano un accordo governativo con la Francia.
Si prevede la cessione ai transalpini di alcune aree di pesca sarde ed in contropartita l’acquisizione di analoghe aree toscane.
La Francia si affretta a ratificare, l’Italia no.
Le carte nautiche digitali vedono inseriti i nuovi confini, in blu, pur non operativi.
Una vedetta francese pensa che i nuovi confini siano operativi e ferma una imbarcazione italiana.
A seguito di un’interrogazione parlamentare Gentiloni spiega che i francesi si sono scusati e che l’accordo non è operativo.
Si scopre poi che per normativa comunitaria questo accordo, anche se ratificato dal parlamento italiano, cesserebbe automaticamente nel 2022.
Domande:
Perché è stato firmato dai rappresentanti del nostro governo?
A chi serviva?
Faceva gli interessi dell’Italia?
La relatività ha voluto che una pletora di persone certamente intelligenti e ben pensanti, pur di contrastare l’on. Pili, si siano impegnate a dimostrare l’insussistenza dei predetti fatti o la loro non significatività.
Insomma i governanti la stavano preparando; senza vaselina.
Da diffidenti, quali siamo, avremmo dovuto pazientare ed attendere che ci facessero davvero male.
Ognuno ha una diversa percezione del masochismo.
Meno male.
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