Il sindaco di Cagliari Zedda, nella presentazione del Bilancio 2018-20, ha parlato di “bilancio tecnico”. Non poteva essere altrimenti. Infatti, quando dall’inizio della presente consiliatura si continua a non avere un Assessore al Bilancio, che si dedichi alle relative competenze, che il Sindaco Zedda tiene strette tutte per sé, non si poteva che arrivare a questo risultato.
Il bilancio che viene presentato rispecchia la grande confusione che regna sovrana fin dall’inizio dell’insediamento di questa Giunta, che è emersa in tutta evidenza nel corso delle audizioni in Commissione appunto sul bilancio dei vari assessori, che hanno mostrato il più delle volte un forte imbarazzo nel commentare le voci in esso contenute, e alcuni dei quali hanno ammesso candidamente di non avere partecipato alle decisioni in esso contenute. Ancora una volta si assiste ad un’assenza di programmazione, a scelte calate dall’alto e non condivise neanche all’interno della stessa maggioranza. Figuriamoci, poi, se si tiene conto del parere dei cittadini, che continuano a subire passivamente decisioni alquanto discutibili, come l’intestardirsi a volere proseguire sul progetto di Cagliari ‘città ciclabile’, nonostante i fallimentari risultati raggiunti fino ad oggi (viale Sant’Avendrace la prossima vittima) o nella pedonalizzazione selvaggia, senza tenere conto minimamente delle esigenze dei residenti, in particolare dei più deboli (anziani e disabili), e dei commercianti e portando all’isolamento interi quartieri.
Ma la conferma che questa Giunta comunale non abbia a cuore i propri cittadini in genere, ed in particolare appunto anziani e disabili, lo si può notare in tutta evidenza per quanto riguarda come è stata organizzato il servizio ‘porta a porta’ relativo alla raccolta dei rifiuti in città. Nessun pensiero a chi non ha balconi nelle proprie abitazioni, nessun pensiero a chi non ha ascensore nelle proprie abitazioni, nessun pensiero a chi deve sopportare ulteriori costi a seguito di questo tipo di raccolta dei rifiuti come l’acquisto dei sacchetti compostabili, il lavaggio dei mastelli, il posizionamento degli stessi, assicurazione etc… etc… etc… giusto per citarne alcune. Come fanno le famiglie cagliaritane in difficoltà, e purtroppo il numero aumenta pericolosamente di giorno in giorno, a reperire i soldi necessari a tali spese aggiuntive, se già così non riescono a sbarcare il lunario? Alla faccia della tanto decantata “riduzione della Tari”. Ricorda tanto gli 80 euro in busta paga del Governo nazionale e di contro le tante imposte e tasse varie a carico del cittadino per importi decisamente più alti. Ci troviamo di fronte ad un Bilancio senz’anima, senza alcuna strategia, che riporta per ogni assessorato più o meno le medesime cifre per la maggior parte delle voci in esso contenute. Un bilancio che non segue le reali esigenze dei cittadini, in particolare di quelli più in difficoltà, che ahimè aumentano ogni giorno di più.
Se andiamo ad analizzare la parte relativa alle politiche sociali, ci rendiamo conto che, mentre i bisogni aumentano in misura esponenziale, così come le famiglie, che non sanno più come mettere insieme il pranzo con la cena, in questo bilancio le cifre relative alle emergenze, anziché essere naturalmente incrementate, rimangono pressoché invariate di anno in anno. E nonostante ci troviamo di fronte ad un Assessore che cerca di fare miracoli, perché di miracoli si tratta, con le poche risorse che gli vengono messe a disposizione, rispetto alle reali esigenze della popolazione e alla disperazione della gente, la maggioranza non fa altro che metterlo continuamente in discussione. Oltre all’assenza di strategia politica, si registra ancora una volta una mancanza di rispetto nei confronti dei consiglieri, non tenendo conto minimamente delle varie interrogazioni, mozioni ed ordini del giorno presentati nel corso di questi due anni di consiliatura e riguardanti i vari assessorati. Né per gli atti presentati da parte dell’opposizione ma persino neanche da parte della stessa maggioranza. Una per tutte la riqualificazione della zona compresa tra le vie Ippocrate e Guzzoni, mozione votata all’unanimità dapprima in Commissione e poi in Consiglio comunale. Questo la dice lunga sui tanti mal di pancia evidenziati a più riprese nel corso di questo mandato.
C’è poi della scarsa considerazione nei confronti delle politiche giovanili, delle inconsistenti politiche del lavoro, sia per quanto riguarda i giovani che per i tanti quarantenni o cinquantenni che il lavoro o non l’hanno mai avuto, e in taluni casi hanno perso la speranza di trovarlo e non lo cercano più, o talvolta l’hanno perso per strada e nel frattempo avevano contratto un mutuo per la casa e messo su una famiglia con figli al seguito e non sanno dove sbattere la testa. Invece, anche in questi casi, si continua ad utilizzare i soldi pubblici per operazioni alquanto discutibili e non si tiene ancora una volta conto delle reali esigenze dei cittadini cagliaritani. I cittadini cagliaritani che si sentono sempre meno sicuri, tra microcriminalità, spacci vari e altri episodi di vario tipo, ma anche in questo caso si minimizza il problema. Oppure, il decoro urbano della città, con molte piazze e vie interne usate talvolta come latrine e non più frequentate dai cagliaritani. Si continua imperterriti, come se nulla fosse, nonostante il 4 marzo scorso anche i cittadini cagliaritani abbiano dato un segnale ben preciso.
Alessandro Sorgia – Consigliere comunale di Cagliari
(admaioramedia.it)