Cara Befana, tu che porti doni ai bambini bravi e a quelli cattivi, ai belli e ai brutti, non dimenticare di portare un dono a tutti i candidati governatore alle prossime elezioni regionali in Sardegna.
A Mauro Pili, ultimo ad essersi candidato alla Presidenza della Regione, ti chiedo di regalare una telecamera satellitare,con annessa assunzione ad una costituenda “Fake news 24”, in modo che, da qualsiasi zona della Sardegna, possa inviare in tempo reale le sue notizie catastrofiste. Sia che si tratti della esilarante notizia della diga del Taloro svuotata dall’Enel per vendicarsi nei confronti della Regione, sia di quelle moralizzatrici relative alle armi prodotte dalla Rwm di Domusnovas, attribuendo la responsabilità di tutte le guerre nel mondo ai pochi lavoratori rimasti nel suo Sulcis, o di quelle di terrorismo ambientale legato all’inquinamento prodotto con gli scarichi in mare della Saras, che da decenni produce a un tiro di schioppo dalla spiaggia Blu di Chia.
A Paolo Maninchedda, uomo che ha governato a destra con Cappellacci e a sinistra con Pigliaru, regala un galletto segnavento e una clessidra, in modo che possa misurare il tempo per i prossimi cinque anni e si possa orientare al meglio individuando, per sé e il suo partito, dove il vento tirerà più forte. A Massimo Zedda regala un viaggio in Olanda, dove possa finalmente capire che non bastano le rotonde e le piste ciclabili per decongestionare il traffico, che non si possono far sparire i parcheggi delle auto per far posto alle piste ciclabili (se il territorio non lo consente resteranno comunque inutili e inutilizzate), contribuendo a far spopolare il centro storico, che vedrà altresì i piccoli negozi chiudere a favore dei centri commerciali, facilmente raggiungibili in auto. Poi, visto che sarà lì vicino, un biglietto per la Danimarca, così da poter vedere come funziona un moderno termovalorizzatore, in grado di bruciare rifiuti e produrre energia elettrica e calore per i cittadini, anziché continuare con la raccolta differenziata con cui è riuscito a riempire le strade cagliaritane di rifiuti.
A Francesco Desogus hai già regalato la pagina Facebook dell’ex candidato Puddu (forse una nuova di zecca potevi fargliela avere…), scivolato sulla buccia di banana del giustizialismo a ‘cinque stelle’ dopo la condanna in primo grado per abuso di ufficio. Però, al grillino designato dalla rete, che sarà l’ennesima figura telecomandata dalla Casaleggio Associati, servirebbero anche idee più chiare sul programma, considerato che il destino della Sardegna rischia di dipendere dalla democrazia aperta di internet, con poche centinaia di internauti che, dopo i candidati nelle liste delle regionali, potranno decidere con votazione sulla piattaforma Rousseau anche le azioni della prossima Giunta regionale.
Ad Andrea Murgia, volenteroso portabandiera del globalismo in salsa indipendentista, regala la sua omonima Michela Murgia come ‘assessora’ al programma, in modo che possa arcobalenare ancora di più la Sardegna, possano arrivare ancora più immigrati, tutti possano finalmente autodeterminarsi in sesso, religione e razza, la “matria” possa imporsi a livello regionale e le donne possano finalmente cambiare la storia della famiglia patriarcale della Sardegna, in particolare nella Barbagia, territorio d’origine dello stesso candidato Murgia. Ad Ines Pisano, che ancora non è dato sapere se riuscirà a candidarsi, se non proprio le firme ed i candidati (che sarà difficile trovare nel numero minimo richiesto), regala un po’ di senso della realtà e un corso accelerato sul funzionamento dei social, così da comprendere che i 15.000 iscritti nel suo gruppo Facebook non corrispondono necessariamente ad altrettanti voti dentro le urne. Infine, se avesse ambizioni politiche in Sardegna, un alleato nel centro destra, che ad oggi risulta vincente.
A Christian Solinas, infine, porta un pennello, che gli consenta di cancellare i cinque disastrosi anni del centro sinistra di Pigliaru, che resterà negli annali della storia della Sardegna come la giunta delle riforme fallimentari: una sciagura nella sanità, che non cura, nei trasporti, che hanno reso l’isola ancora più isolata, senza una legge urbanistica, affossata dalla stessa maggioranza, ma con un’intensa e continua propaganda terzomondista, che ha portato addirittura alla formazione ed alla creazione di posti di lavoro per immigrati, trascurando colpevolmente i Sardi, soprattutto quelle migliaia di giovani costretti, nel XXI secolo, ad emigrare per cercare lavoro.
Energhia
(admaioiramedia.it)