Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sulla legge sull'edilizia, rallentata dai dissidi interni alla maggioranza e dall'azione dell'opposizione, che dovrebbe essere approvata dopo Pasqua.
“Si conferma un dato politico gravissimo. In materia edilizia e urbanistica, Giunta e maggioranza sono commissariate dal segretario regionale del Partito democratico”, ha commentato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, dopo l'approvazione in Aula, nonostante il voto segreto, dell'emendamento della Giunta che stabilisce il limite minimo dei 3 ettari per l’edificazione di una struttura residenziale nei terreni agricoli, oltre che prevedere lo status di imprenditori agricoli o di azienda che svolge attività prevalentemente agricola.
“Si predilige la fazione all’interesse della collettività e soprattutto ad una scelta per contrastare lo spopolamento delle campagne, in particolare per i piccoli comuni. – ha aggiunto Pittalis – Insomma, come dimostra anche la vicenda dell’Imu agricola per la sinistra la campagna non è un bene la cui proprietà si possa esercitare pienamente, ma solo un punto di riferimento per imporre tasse e balzelli, aggravando la già critica situazione del comparto agro-pastorale, con una cinica indifferenza nei confronti di chi finora ha salvaguardato e preservato un settore tradizionale della nostra economia”.
Fortemente critico anche il collega azzurro Ugo Cappellacci, che ha considerato l’approvazione dell’articolo “un altro colpo sotto la cintura al mondo delle campagne. A Roma, Renzi introduce l’Imu agricola e spreme gli agricoltori, a Cagliari Pigliaru comprime la proprietà di chi ha un piccolo appezzamento solo per obbedire all’editto di Oristano promulgato da Renato Soru. Il risultato? Si impedisce di utilizzare pienamente il bene e di poter progettare intorno ad esso il proprio percorso di vita lavorativo e familiare e si prende come riferimento la proprietà solo per imporre l’ennesimo balzello. Ancora una volta prevale una visione elitaria, snob. Chissà quanto compiacimento animerà le serate festaiole estive nei famosi stazzi di qualche nobildonna continentale per un provvedimento che solleticherà il palato fine degli ambientalisti con la erre moscia, ma fiacca le gambe dei pastori e degli agricoltori sardi che vivono la campagna, che hanno in essa il proprio lavoro e la propria ragione di vita”. (red)