Poteva mancare l’appello dell’assessore Spanu, per conto della Giunta Pigliaru, al Governo italiano affinché sottoscriva il Global compact for migration, il nuovo intollerabile e insostenibile accordo sovranazionale proposto dall’Onu?
L’appello dalla Sardegna arriva assieme a quello della Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Umbria, le uniche regioni rosse rimaste in mano all’agonizzante Partito democratico, assieme a pochi comuni, poche università ideologizzate, organizzazioni non governative chiaramente di sinistra e autorità pubbliche varie per la tutela dei diritti dei minori, soprattutto se migranti. Tra le cose che questo governo gialloverde sta riuscendo a fare, nonostante le molte promesse rimaste inevase, vi è appunto la mancata firma del Global compact for migration, che si sarebbe rivelata una vera trappola per l’Italia. Spacciato per un patto fondato sul rispetto del diritto sovrano degli Stati di determinare le loro politiche sulle migrazioni, in realtà ha la funzione di favorire l’invasione di migranti economici africani, e ingrassare cosi la manodopera a basso costo nonché favorire le varie mafie legate allo spaccio di droga e alla prostituzione.
Il Global compact for migration, fa il paio con l’altro documento Onu, “Replacement migration: is it a solution to declining and ageing populations?”. Quest’ultimo ha studiato il tasso di fertilità totale in Italia, che è passato da 2,3 nel 1950-1960 a 2,5 nel 1960-1970 e successivamente, complice l’approvazione delle leggi sull’aborto e sul divorzio, sta declinando fino all’attuale tasso di 1,20 bambini per donna, uno dei più bassi al mondo, e sotto il livello di sostituzione della popolazione (pari a 2.1 figli per donna). Inoltre, dal 1950 la mortalità è diminuita e la speranza di vita per entrambi i sessi è passata da 66 anni nel 1950-1955 a 77,2 anni nel 1990-1995. Il documento rileva che, nonostante una stima dell’immigrazione annua netta di 70.000 unità nel 1995-2000, la popolazione italiana è diminuita nel periodo 1995-2000.
Tra le conseguenze di questi cambiamenti demografici vi è quello dell’aumento della percentuale della popolazione di 65 anni e oltre che passa dall’8,3% della popolazione nel 1950, al 16,8% nel 1995. Ecco che allora l’Onu ha individuato la perversa soluzione al problema demografico che consiste nel rimpiazzare gli Italiani, e in genere la popolazione di tutti gli stati europei, importando migranti. Questo fine lo si vuole raggiungere anche attraverso il Global compact, ennesimo trucco mondialista per ingannare gli Stati e favorire il transito di migranti illegali, obbligando i governi, che per costituzione debbono rispettare le convenzioni sovranazionali, a farsi carico di questi disperati che lasciano i loro paesi spesso corrotti, arretrati e sovrappopolati, per venire in Europa e accedere agli aiuti statali.
L’assessore Spanu è ormai diventato l’assessore immigrazionista per eccellenza, riuscendo a rubare il posto perfino al collega Arru, che già in passato si era spinto argutamente a ipotizzare la sostituzione del popolo sardo con gli immigrati. Spanu continua ad andare nelle scuole a propagandare l’immigrazionismo come la panacea per i mali della Sardegna, presentandolo come forma di possibile occupazione dei giovani sardi nelle cooperative che gestiscono questi disperati. La risposta a queste teorie è già arrivata, forte e chiara, nelle urne alle ultime elezioni politiche e si aspetta una replica il prossimo febbraio.
Energhia
(admaioramedia.it)