Lo scorso 19 ottobre, Ryanair ha ufficializzato l’intenzione di chiudere la propria base operativa di volo nell’aeroporto di Alghero. La Compagnia di Dublino ha comunicato che i 35 lavoratori saranno costretti a lasciare la Sardegna per una destinazione che ancora oggi non è nota. Quindi, a fine ottobre si chiude, ma in primavera non si riaprirà.
“Una decisione con ricadute pesanti in termini economici e occupazionali – hanno commentato i deputati della Lega Eugenio Zoffili e Guido De Martini, che hanno presentato un’interrogazione al Governo – Non solo i lavoratori con relative famiglie saranno costretti a lasciare l’isola, ma l’intera Sardegna sarà sempre meno collegata con la Penisola. Alghero aveva fatto del trasporto low cost un vero e proprio modello di sviluppo economico e sociale. Questa scelta compromette irreparabilmente la continuità territoriale sulle isole minori”.
Secondo i leghisti, la situazione si è aggravata anche per l’immobilismo del sindaco di Alghero, Mario Bruno: “Pur avendo dichiarato la sussistenza di trattative in corso tra Ryanair e Sogeaal, per il rilancio del vettore nello scalo di Alghero, in realtà non ha ancora trovato una soluzione”.
“Abbiamo chiesto al Sindaco di conoscere in Consiglio comunale, strategie e programmi a breve, medio e lungo termine della proprietà della Sogeaal – ha detto Michele Pais, consigliere comunale della Lega ad Alghero – Vorremo conoscere l’eventuale esistenza di un piano di sviluppo aeroportuale e delle rotte utili al potenziamento dello scalo ridotto ormai ai minimi termini e in stato morente, nonché le decisioni in ordine ai livelli occupazionali che puntino a scongiurare licenziamenti, o la messa in cassa integrazione, dei dipendenti”. (red)
(admaioramedia.it)