In questi ultimi mesi, i pastori sardi residenti in Toscana, in particolare nella provincia di Siena, sono preoccupati per i loro greggi, vittime degli assalti dei lupi.
Il fatto è stato denunciato nei giorni sorsi dal Coordinamento centro sud dellaFasi(Federazione delle associazioni sarde in Italia), che si è riunito a Firenze: “Si ripete frequentemente e nonostante le varie e costose precauzioni messe in atto dagli imprenditori, questi assalti sono aumentati di numero ed in ferocia. Ne sa qualcosa la famiglia Sanna, imprenditori di Radi, in provincia di Siena, che fa parte del circolo sardo “Peppino Mereu”, che si è vista uccidere e sgozzare oltre 60 pecore. Le norme e le leggi, statali e europee, risultano inadeguate e/o insufficienti, nella tutela della integrità del bestiame e delle attività imprenditoriali”.
Il Coordinamento, che raccoglie i circoli di Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo Molise e Liguria, oltre a manifestare piena solidarietà alla famiglia Sanna, ha chiesto, sopratutto alla Regione Toscana, di “farsi portavoce di queste istanze presso il Governo, aprendo un tavolo, con gli imprenditori e dando seguito a misure idonee ed efficaci alla soluzione di questo problema”.
Sull’assalto dei lupi all’azienda agricola di Radi è sorta una polemica creata dal presidente dell’Associazione difesa animali ed ambiente (Aidaa), Lorenzo Croce, che ha presentato un’esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di accertare i fatti: “Verificare attraverso anche la presenza di esperti di fauna selvatica la reale portata e consistenza del presunto attacco di lupi, e di verificare inoltre se questo allevamento rispetta tutti i crismi previsti dalla normativa di tutela delle greggi previste ed imposte dal piano lupi vigente e di verificare se non vi siano gli estremi per il reato di truffa ai danni dello Stato per la richiesta di risarcimenti gonfiando ad arte il numero di animali coinvolti per averne un beneficio diretto”.
All’esposto animalista ha risposto la Coldiretti, che ha rinnovato la solidarietà all’azienda Sanna: “Se non fosse che la cosa è drammatica per i danni che l’impresa agricola ha subito, ci sarebbe da evitare di prendere in considerazione le dichiarazioni di questa fantomatica e sconosciuta associazione ambientalista. Un atto di puro sciacallaggio politico perché questi soggetti sono solo in cerca di pubblicità gratuita”. All’azienda agricola, dopo l’assalto, erano intervenuti i funzionari della Coldiretti, la Polizia municipale e di veterinari della Azienda sanitaria locale: “Perciò, saremo noi a verificare se ci sono i presupposti per controquerelare per calunnia questi signori”. (red)
(admaioramedia.it)