In occasione della discussione sula prossima Legge Finanziaria sarà presentato un emendamento che punta a riconoscere alla Regione gli introiti sui prodotti petroliferi lavorati in Sardegna. Lo ha annunciato il coordinatore regionale dei Riformatori, Pietro Fois: “Ripartiamo dalla Finanziaria del 2014 della Giunta Cappellacci, quando l’inserimento dei proventi delle accise nel bilancio della Regione fu approvato all’unanimità (centrosinistra compreso) sia in Commissione che in Aula, scelta poi sconfessata dall’accordo sulle entrate sottoscritto col Governo da Pigliaru e Paci, che ritirarono il ricorso davanti alla Corte costituzionale”.
“Dobbiamo scegliere se batterci per un principio sacrosanto riconosciuto in Italia ed in Europa – ha aggiunto – o rassegnarci ad una Regione senza risorse che non può fare nulla per lo sviluppo dato che oltre la metà del bilancio è assorbita dalla sanità. All’impegno sulle accise e sul riconoscimento dell’insularità condizioneremo la nostra partecipazione alla coalizione di centrodestra”.
La cifra simbolica che verrà indicata nell’emendamento dei Riformatori sarà di 1 miliardo di euro anche se, in base ad alcune stime, il valore reale dei prodotti petroliferi lavorati nelle raffinerie sarde dovrebbe aggirarsi sui 5 miliardi. Secondo il capogruppo in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, i colpevoli sono il presidente Pigliaru e l’assessore Paci, con “un atteggiamento da zerbini nei confronti dello Stato, dopo la rinuncia ad un ricorso che poteva essere vinto, anche per il precedente della Sicilia, ed avrebbe portato all’aumento strutturale delle entrate della Regione”.
“Non c’è nessuna vera autonomia senza autonomia finanziaria – ha detto il consigliere Michele Cossa – Quella sulle accise è la partita più importante che la Sardegna deve giocare e vincere: ora vedremo chi ci sta e chi ha veramente a cuore il futuro della Sardegna”. Per il consigliere Alfonso Marras, “una autonomia regionale dei fatti e non delle parole per fare davvero qualcosa di concreto per la Sardegna”. Infine, il consigliere Luigi Crisponi: “Un’azione forte e responsabile che vuole riportare in carreggiata la Regione dopo la disastrosa inversione ad U del centrosinistra, una azione civile e di grande attualità nell’interesse dei sardi”.
L’iniziativa dei Riformatori ha incontrato subito il sostegno dell’ex governatore, Ugo Cappellacci: “Abbiamo condiviso la battaglia dei Riformatori sulle accise, inserendo la norma nella Finanziaria nel 2014, e vogliamo proseguire insieme fino al traguardo. Se Pigliaru ha alzato bandiera bianca insieme alla sua coalizione, i sardi non si sono certo arresi. Noi ci siamo e siamo pronti, anche con iniziative in sede parlamentare, a proseguire senza timori reverenziali verso nessuno il cammino avviato. I fatti dimostrano che, quando si ha il coraggio di portare avanti le proprie idee, arrivano anche i risultati, come la modifica dell’articolo 10 dello Statuto che ci ha permesso di tagliare l’Irap del 70%. Il Pd e i suoi cespugli invece, appena arrivati, hanno alzato bandiera bianca, ritirato tutti i ricorsi verso lo Stato e aumentato nuovamente l’imposta. Bisogna riprendere questa bandiera della Sardegna e portarla verso traguardi come la conquista delle accise e verso quella grande rivoluzione che si chiama zona franca”. (red)
(admaioramedia.it)