Caro Direttore, vorrei denunciare un disservizio che, ormai da settimane, si ripete nei Centri per l’Impiego nella nostra regione.
Questa mattina, mi recavo di buon’ora nella sede del quartiere di Sant’Elia a Cagliari per richiedere la mia scheda anagrafica, necessaria per la partecipazione ad un bando indetto dalla Regione Sardegna. Appena giunto all’accettazione mi veniva segnalato che i server del sistema risultavano essere fuori uso e, dunque, l’eventuale attesa poteva essere vana; nonostante l’avvertimento, decidevo di restare per fugare il dubbio di non aver almeno atteso un poco, perché, non si sa mai, il problema avrebbe potuto anche essere transitorio. Ho comunicato all’accettazione che mi sarei fermato e mi è stato fornito il numero 46 della coda, la quale era completamente paralizzata e nessuno era stato ancora servito dall’apertura delle 8.30.
Dopo un’ora abbondante di attesa, in prossimità delle 10, una dipendente del Centro veniva a comunicarci che il servizio per oggi non sarebbe ripreso: il guasto riscontrato dai tecnici era troppo complesso per essere risolto entro qualche ora. Naturalmente, chi era in attesa da tempo ha iniziato a rumoreggiare e a lamentarsi con l’improvvisata ‘ambasciatrice’, la quale risultava essere in forte imbarazzo di fronte ad una situazione che negli ultimi tempi è diventata la triste regola. Diverse persone hanno immediatamente lamentato che già nelle scorse settimane sono state al Centro, dovendo andare via senza concludere nulla. Qualcuno diceva di avere bisogno di assistenza per cercare un lavoro, perché incompetente nell’utilizzare i portali dell’Agenzia direttamente da casa, altri lamentavano di essersi recati già nei giorni scorsi per ‘correggere’ errori commessi dagli impiegati del Centro nella compilazione di istanze relative alla percezione dei sussidi per la disoccupazione, in ritardo addirittura di alcuni mesi. Si sa che oltre al danno spesso si accompagna pure la beffa: alle 10 del primo lunedì del mese di settembre, quando cioè tutte le attività dovrebbero essere riprese a pieno regime dopo le ferie estive, il Centro di Sant’Elia veniva chiuso proprio per via dell’impossibilità per i funzionari di effettuare qualsiasi operazione.
Mi chiedo, è normale questo atteggiamento? È vero che se i server non funzionano gli impiegati possono fare poco, però mi sembrerebbe quantomeno giusto tenere aperto l’ufficio per poter dare eventuali informazioni a chi avesse bisogno di raffrontarsi con personale qualificato, oltre che essere continuamente rimandati a consultare le mute pagine istituzionali, le quali, spesso, sono incomprensibili per chi non ha padronanza di determinati tipi di linguaggio tecnico. Segnalo che l’ambasciatrice della chiusura anzitempo del Centro, messa alle strette dalle domande pressanti da chi dopo ore e ore di fila nell’ultimo periodo senza alcun frutto, non ha assicurato che il servizio possa riprendere domani e naturalmente neanche questo pomeriggio, visto che il Centro dovrebbe restare aperto, come da calendario, sino alle 17). Nelle ultime settimane non solo il Centro di Cagliari ha riscontrato un’attività ridotta e funzionante ‘a singhiozzo’, la scorsa settimana sono accaduti problemi simili (riguardanti i server) anche nell’omonimo ufficio di Sanluri. È mai possibile che nel sito dell’Agenzia regionale non vengano comunicati i disservizi e non venga pubblicizzato il fatto che ultimamente i server fanno le ‘bizze’ e non permettono di svolgere un servizio efficiente alla cittadinanza?
Conosciamo bene la (triste) tematica della carenza cronica di lavoro in Sardegna, se pure gli sportelli degli uffici dedicati non riescono a fornire un servizio efficiente pare chiaro che c’è un grave problema di efficacia della Pubblica amministrazione. Mi pare quantomeno ridicolo che un Centro per il Lavoro non lavori per problemi reiterati ai server che, evidentemente, devono essere sostituiti e non solo riparati, vista la persistenza dei disservizi. Evidentemente anche la rete ha deciso di andare in ferie il mese di agosto e di prolungarle anche in questi primi giorni di settembre. Perché i responsabili non emettono alcun comunicato in merito? Come mai viene taciuto un problema che arreca tanti danni a chi si vede già derubato di molte speranze?
Stefano Musu – Cagliari
(admaioramedia.it)