Le rapine compiute dalla banda, nei mesi scorsi a Cagliari, sono due, ma i maggior dettagli sono emersi in particolare dalle indagini su quella avvenuta lo scorso marzo vicino alla Banca di Cagliari, in viale Ciusa, ai danni della titolare di un supermercato del Capoluogo, aggredita mentre si accingeva a versare gli incassi di circa 40.000 euro.
Dalle prime indagini, avviate Squadra mobile Unità antirapina, si riusciva ad individuare la banda grazie all’acquisizione delle immagini di una telecamera posta vicino alla banca, ma anche altre dislocate lungo il tragitto dal supermercato (il discount Majorca in via Majorca a Quartu Sant’Elena) e la banca di viale Ciusa. Infatti, nei filmati si vedeva che la rapina era stata già programmata il giorno precedente con un pedinamento della vittima, mentre il giorno della rapina grazie ad una telecamera posta nei pressi del supermercato si vede uno dei rapinatori che segnala l’uscita della donna dall’esercizio commerciale. Individuati i sospettati, le loro utenze telefoniche sono state messe controllo ed attraverso i loro contatti e l’analisi delle celle telefoniche agganciate è stato possibile ricostruire i loro movimenti, coincidenti con quelli della vittima il giorno della rapina.
Proseguendo le indagini, gli inquirenti hanno acquisito elementi di prova per attribuire alla banda anche la seconda rapina: il 16 aprile in via Famagosta, sempre a Cagliari, ai danni di un’addetta alla raccolta degli incassi delle slot machine di proprietà della “Gallura games” per un importo complessivo di circa 5.000 euro. Nel corso della rapina, un testimone, che a bordo della propria auto aveva tentato di richiamare l’attenzione di altre persone suonando il clacson, era stato minacciato con una pistola.
Le loro intenzioni di compiere nuove rapine e la pericolosità dei rapinatori hanno convinto gli inquirenti ad agire con arresti e perquisizioni. In particolare, nella perquisizione di una casa in via Toti a Pirri, dove abitava colui che probabilmente era il custode della banda, è stato trovato uno scooter T-Max identico a quello utilizzato per la rapina in via Famagosta, nonché capi di abbigliamento, scarpe, caschi ed oggetti compatibili con quelli utilizzati dai rapinatori nelle due rapine. Inoltre, occultata nella cappa della cucina, veniva trovata una pistola scacciacani riproducente una pistola semiautomatica Beretta, compatibile con quella comparsa durante la rapina: era priva del tappo rosso, con la canna solo parzialmente otturata, in modo da sembrare una vera arma da sparo. Sequestrata anche una borsa 24 ore nera, una sacca in tela a fondo verde con una banda centrale colorata, documentazione contabile varia intestata alla “Gallura games”, un contamonete, tutti oggetti riconosciuti dalla vittima rapinata.
Sono finiti in carcere per rapina aggravata G.F., 49enne di Pirri; R.S., 37enne di Assemini; G.L., 47enne di Selargius; P.C., 55enne di Selargius; A.A., 44enne di Cagliari. (red)
(admaioramedia.it)