Nelle ultime settimane si sono registrati danni alle nasse sul litorale di Porto Pino e del Golfo di Palmas, causati da pescherecci che praticano l’attività illegale con le reti a strascico a poche miglia dalla costa, perciò i pescatori chiedono maggiore controllo da parte della Capitaneria di Sant’Antioco nelle coste del Sulcis Iglesiente, cosi’ da scongiurare la distruzione delle attrezzature.
A farsi portavoce in Consiglio regionale delle istanze degli operatori, Gianluigi Rubiu, che ha presentato una mozione: “Sono tante le Regioni che hanno già adottato delle misure urgenti per proteggere la fauna ittica – ha evidenziato il Capogruppo Udc – Si pensi al posizionamento in mare di ‘scogli tripodi’ entro le tre miglia dalla costa. Perché la Sardegna non difende allo stesso modo il suo mare e l’economia della filiera ittica? Un ulteriore colpo per i pescatori del territorio, che si devono difendere dall’assalto di alcuni pescherecci che utilizzano le reti a strascico sotto costa e operano dunque nell’illegalità”.
“La filiera ittica è in crisi e la pesca a strascico irregolare non aiuta. Gli operatori lamentano la distruzione delle attrezzature, oltre ad un danno ambientale incalcolabile prodotto dalla devastazione del fondale. E’ opportuno che si consenta ai pescatori del Sulcis Iglesiente di accedere ai finanziamenti pubblici per l’ammodernamento degli armamentari per l’attività ittica. Valutando l’eventualità di perimetrare un’area marina protetta, da concertare tra associazioni di categoria, pescatori ed enti locali, in grado di tutelare e salvaguardare l’universo ittico della provincia”. (red)
(admaioramedia.it)