Il ‘fiume carsico’ dell’accoglienza non accenna a placarsi e periodicamente emergono progetti lautamente finanziati con risorse europee, nazionali e/o regionali, dettaglio che fa poca differenza visto che si tratta comunque dei soldi del contribuente e che se non fossero destinati a quel settore potrebbero alimentare altri progetti.
Questa volta si tratta di finanziamenti del “Fondo asilo migrazione e integrazione” (Fami), costituito dall’Unione europea con l’obiettivo di promuovere “una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio” e che offre supporto agli Stati, tra le altre cose, per sostenere la migrazione legale e promuovere l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi. L’attuale dotazione italiana è di 381 milioni 488mila euro. Di questo cospicuo ‘tesoretto’, 469mila euro sono destinati alla Sardegna per quattro progetti, che avranno come capofila la Regione e per i quali va individuato un partner per “co-progettazione, presentazione e realizzazione”. Riguardano la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali, anche attraverso azioni di contrasto alla dispersione scolastica; la promozione dell’accesso ai servizi per l’integrazione; i servizi di informazione qualificata; la promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle associazioni.
Il progetto più ricco è quello per l’accesso ai servizi per l’integrazione con 176.790 euro, che ha l’obiettivo di “facilitare e qualificare i percorsi attraverso l’organizzazione di un sistema integrato per il lavoro, l’alloggio, la salute e l’istruzione”, in particolare attraverso la creazione di “punti unici di accesso” e di servizi come la “mediazione linguistica, l’orientamento, la modulistica multilingua e la semplificazione di terminologie amministrative e sanitarie”. Per la qualificazione del sistema scolastico è previsto un budget di 169.494 euro, con l’obiettivo di “promuovere l’inclusione sociale di minori e giovani stranieri, anche di seconda generazione, contrastare la dispersione scolastica e fronteggiare i gap di rendimento”, sopratutto con il rafforzamento dell’insegnamento della lingua italiana. I servizi di informazione qualificata, attraverso canali e regionali e territoriali di comunicazione, hanno a disposizione 63.877 euro con l’obiettivo di favorire la conoscenza “sui servizi e sulle opportunità presenti sul territorio nazionale”, attraverso il ‘Portale integrazione migranti’, le nuove tecnologie, i social e le app. Infine, 59.208 euro per promuovere la partecipazione attiva dei migranti, valorizzando e coinvolgendo le loro associazioni. Complessivamente i destinatari di questi progetti sono gli immigrati, le associazioni, ma anche gli operatori sociali.
Niente di nuovo, visto che, come ha già evidenziato con particolare soddisfazione l’assessore regionale Spanu, sono 1.200 i sardi che lavorano grazie agli immigrati e con questi nuovi quattro progetti la cifra degli occupati potrebbe crescere di qualche unità, consolidando così quel sistema che si scrive ‘accoglienza’ ma si legge ‘business’. Sistema che in Sardegna regge anche col contributo della linea politica scelta dalla Giunta Pigliaru, che consapevolmente alimenta una fitta e vorace rete di associazioni, a proprio agio intorno alla ‘tavola imbandita’ del fenomeno, foriero di cospicuo reddito per pochi e di un’occupazione effimera, assistita ed a tempo molto determinato.
Arsenico
(admaioramedia.it)