La chiamano riorganizzazione degli uffici territoriali dell’Inps, ma in Sardegna si traduce nel consueto arretramento dello Stato, che sguarnirà di un ennesimo presidio pubblico le comunità territoriali delle zone interne. Se l’Inps applicherà i parametri previsti scompariranno tante agenzie, alcune delle quali già ridimensionate pesantemente in tempi recenti, come è accaduto ad Isili, Giba, Thiesi, Gavoi e nel quartiere Sant’Elia a Cagliari.
Il ‘problema sardo’ arriverà anche nella aule parlamentari grazie all’interrogazione che Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia, presenterà alla Camera dei deputati, per conoscere le intenzioni del Governo e sollecitarlo affinché tenga conto della specificità dell’Isola: “La presenza delle agenzie Inps nell’Isola è necessaria al fine di fronteggiare la richiesta della popolazione residente, che diversamente si vedrebbe costretta ad affrontare lunghi viaggi verso i maggiori centri sardi. I territori, interessati dalla chiusura delle agenzie, hanno subito negli ultimi anni il ridimensionamento di altri servizi essenziali alla popolazione, come il servizio sanitario e quello scolastico, incentivando così il fenomeno dello spopolamento delle zone interne, con gravi ripercussioni sociali ed economiche”.
I parametri indicati all’Inps nazionale per il mantenimento di un’agenzia sono proibitivi per la conformazione della Sardegna: popolazione residente non inferiore ai 60.000 abitanti; almeno 10 unità di personale in forza: percentuale di ipercopertura della popolazione residente non superiore al 60%. Infatti, il comitato provinciale e regionale Inps Sardegna hanno già manifestato la loro preoccupazione per l’attuazione del modello proposto. Del problema si è già occupato anche il Consiglio regionale grazie a due mozioni: “Una scelta senza logica che non può essere giustificata da ragioni di economicità o riduzione dei costi – ha osservato Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, primo firmatario del documento firmato dal centrodestra, l’altro come prima firma ha quello di Daniela Forma del Pd – In alcuni casi, i locali in cui viene erogato il servizio al cittadino, sono messi gratuitamente a disposizione dell’Istituto da parte delle Amministrazioni comunali, come nel caso di Isili e di Cagliari a Sant’Elia. La chiusura e trasformazione in semplici ‘Punti Inps’, determinerà un maggior afflusso degli utenti verso le sedi centrali, con un ulteriore congestionamento delle aree urbane e un peggioramento della qualità del servizio offerto al cittadino. Sarà così aggravato il disagio delle aree interne, proprio quelle a maggior rischio spopolamento”.
A sostenere la battaglia di Fratelli d’Italia anche alcuni amministratori locali: “Siamo preoccupati – ha sottolineato Luca Pilia, sindaco di Isili – E’ un vero attacco ai servizi per la periferia dell’Isola, giustificato da semplici criteri numerici, con la logica dei tagli indiscriminati a discapito dei cittadini e senza coinvolgere gli amministratori, che mettono in pericolo numerose agenzie nei vari territori. Finora, ci sono state troppe promesse disattese nei confronti di zone già disagiate che verranno ulteriormente penalizzate”. (fm)
(admaioramedia.it)
One Comment
Enrico Manduco
……giusto ma cambiategli il presidente …….”i migranti ci pagano le pensioni” …….e per dire coglionate del genere lo strapagano pure !!!!!!!